Il Ponte sullo Stretto di Messina, opera vitale per avere la tanto desiderata continuità territoriale tra la Sicilia e il resto dell’Italia e quindi dell’Europa, rappresenta un argomento che continua a tenere banco, in particolar modo da quando si è insediato l’attuale governo nazionale presieduto da Giorgia Meloni.
I passi avanti degli ultimi anni per la realizzazione
Sin dall’inizio del mandato il governo nazionale attuale ha spinto nel migliore dei modi affinché i lavori per la costruzione di questa imponente opera inizino il prima possibile, soprattutto se si pensa che gli italiani la aspettano da diversi secoli. Ma di contro il Comitato No Ponte Capo Peloro alza la voce e si oppone alla costruzione del ponte per via dell’impatto ambientale che potrebbe avere la costruzione.
L’ultima notizia riguardo al Ponte sullo Stretto viene dalla Corte dei Conti, che non ha ammesso il visto al terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il Ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina.
I recenti fatti non rallenteranno l’iter per l’inizio dei lavori
L’ingegnere civile Giuseppe Palamara, che segue le vicende dal 2005, ha spiegato come quest’ultimo fatto non inciderà più di tanto sull’avvio dei lavori previsto per il prossimo mese di gennaio.
«Il progetto – ha detto Palamara – è ripartito nel 2022 e abbiamo realizzato anche un studio sulla possibilità di realizzazione di un belvedere sui trasversi sul Ponte effettuando anche delle visite turistiche, mentre della pista ciclabile non se n’è più parlato. Il Ponte non è stato bocciato, bensì ha ricevuto un parere tecnico definitivo il 6 agosto di quest’anno, quando il governo ha approvato il progetto. La Corte dei Conti deve dare solo una valutazione contabile sulla fattibilità dell’opera».
Il visto all’atto aggiuntivo non è stato messo perché «l’atto aggiuntivo era efficace se veniva messo il visto sulla delibera Cipes. Giorno 29 novembre se ci sarà stato il visto della Corte dei Conti ben venga, la delibera del Cipes del 6 agosto verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e dopo Natale inizieranno i lavori perché avviene questa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I lavori non iniziano solo se il governo cade».
Nessun problema per navi e uccelli migratori
L’impatto ambientale, rivendicato dal Comitato No Ponte, non ci sarà, perché «il ponte è un’opera estremamente verde, lo dice l’Europa, che ha deciso che le merci devono viaggiare sui treni. I treni sono verdi, non emettono nell’aria straordinarie emissioni di anidride carbonica prodotte invece dalle navi cargo e dalle autovetture. Il ponte è necessario affinché le merci viaggino sui treni per attraversare il Corridoio Scandinavo Mediterraneo da Helsinki a Palermo. Non rendersi conto che il ponte è un’opera green è da ottusi».
Nemmeno il traffico delle navi e i viaggi dell’avifauna ne risentirebbero, in quanto «data l’altezza di 75 metri le navi potranno passare tranquillamente. Gli uccelli migratori volano a 400 metri, quindi non si è mai sentito un uccello che passa sotto i 75 metri del Ponte e che sbatta. La Società Stretto di Messina ha fatto 1.265 tavole per la parte riguardante l’ambiente, presentate a marzo e a ottobre dello scorso anno».
Struttura dotata di tutti i requisiti antisismici
Anche sotto l’aspetto sismico per la struttura non esistono particolari rischi e anche il famoso geologo Mario Tozzi lo ha sottolineato.
«Noi costruiamo ponti in Giappone, dove ci sono stati tantissimi terremoti di una certa portata. Il ponte sarà dotato di Amd (Active Mass Dumper) e Mario Tozzi ha detto come sia estremamente sicuro, a differenza delle città di Messina e di Reggio Calabria. Qui dicono che la faglia del 1908 l’hanno trovata nel 2020 e Messina adesso è costruita con le migliori normative anti sismiche di tutta Europa. Inoltre nella zona di Torre Faro nel dopoguerra venne fatto uno scempio edilizio e la zona non avrà ripercussioni in negativo da un punto di vista paesaggistico».







