Negli ultimi anni, e in modo evidente nelle settimane più ricche di annunci e prevendite, la musica dal vivo non consiste più soltanto nel partecipare a un concerto. Il vero inizio dello spettacolo avviene online, nel momento in cui si aprono le vendite. La cosiddetta coda virtuale è diventata un rituale globale, un passaggio obbligato che definisce l’identità dei fan, in particolare quando si tratta di artisti come Taylor Swift, Ariana Grande o Coldplay.
Un evento nell’evento
La fase di acquisto del biglietto è sempre più paragonabile a un evento collettivo. Quando l’orologio segna l’orario di apertura della vendita, milioni di persone si collegano simultaneamente a un’unica piattaforma. La partecipazione non è solo individuale: si discute sui social, si condividono schermate, si commentano i tempi di attesa. La dimensione sociale crea appartenenza e rende l’accesso al concerto una forma di riconoscimento tra pari.
La scarsità come motore della domanda
La pressione a cui sono sottoposti i fan nasce dalla combinazione tra una richiesta straordinariamente elevata e un numero limitato di posti disponibili. Gli stadi sono enormi, ma non lo sono abbastanza da accogliere la totalità delle persone interessate. Questo produce un valore simbolico crescente del biglietto: l’oggetto non rappresenta soltanto l’ingresso a uno spettacolo, ma testimonia la possibilità di far parte di un’esperienza culturale ritenuta unica.
Il mercato parallelo
La rivendita contribuisce ad accentuare la percezione di esclusività. I prezzi dei biglietti sul mercato secondario spesso crescono in modo considerevole. A ciò si aggiunge l’intervento di bot e sistemi automatizzati che sottraggono rapidamente una parte della disponibilità reale. Il fan autentico si trova così nella posizione di dover competere non con altri spettatori, ma con logiche speculative difficili da contrastare.
Impatto sull’esperienza del pubblico
Per molti, ottenere un biglietto risulta più impegnativo che partecipare all’evento stesso. L’attesa online comporta ansia, incertezza, l’idea costante di potersi trovare a un passo dal successo o dall’esclusione. Chi riesce a completare l’acquisto percepisce un traguardo personale, quasi una vittoria. Si crea un legame emotivo con l’artista che inizia ben prima delle luci sul palco.
Come sta cambiando il sistema
Le aziende di ticketing e gli organizzatori stanno cercando di rispondere con strumenti più controllati: biglietti nominativi, verifiche di identità, limiti per acquisto, lotterie e presale dedicate ai fan più attivi. Pur con tutti i difetti, queste soluzioni cercano di riequilibrare un sistema che, senza regolazioni, favorisce la rivendita selvaggia e l’esclusione economica.
Verso quale direzione
L’industria è davanti a una scelta: aumentare i prezzi iniziali per ridurre la speculazione o moltiplicare il numero delle date per soddisfare una domanda sempre più ampia. In entrambi i casi, la tecnologia avrà un ruolo determinante. L’accesso ai concerti non è più un gesto semplice: è ormai una parte integrante dell’esperienza live contemporanea.
La musica dal vivo continua a rappresentare uno dei momenti culturali più intensi della nostra epoca, ma oggi è preceduta da una fase preparatoria che ne amplifica l’attesa. La coda digitale ha trasformato il semplice atto di comprare un biglietto in un capitolo fondamentale del rapporto tra artista e fan. Ciò che accade prima del concerto è diventato un nuovo linguaggio della partecipazione: un fenomeno che racconta desideri, competizione, appartenenza e, soprattutto, la forza ancora insostituibile dell’esperienza condivisa








