Tra i problemi di salute che ci possono interessare personalmente da un giorno all’altro ci sono anche i microtraumi. Si tratta di piccole lesioni che si verificano nel nostro corpo, spesso a causa di sforzi eccessivi che facciamo, e che coinvolgono muscoli, articolazioni, ossa e tendini.
Cosa causa sforzi e microtraumi?
Questi sforzi che causano i microtraumi possono essere causati a loro volta da attività sportive intense o dall’esecuzione di lavori uno dietro l’altro con movimenti ripetuti tantissime volte. Il risultato sono dolori o infiammazioni, in particolar modo quando non ci si riposa. Ma anche il riposo non gestito bene può essere coinvolto nel generare i microtraumi, così come anche l’alimentazione e lo stress.
In che modo i microtraumi fanno sentire i loro effetti dopo anni?
Una volta sorti i microtraumi, se non vengono trattati in maniera adeguata, possono portare a problematiche di salute anche a distanza di tantissimi anni. Il dottore osteopata Alessandro Melia sottolinea come questo aspetto dipende molto dallo stile di vita della persona che ne soffre.
«Lo stile di vita della persona – spiega Melia – e il tipo di microtrauma incidono molto. In genere certi dolori tendono a ritornare o a causare altri dolori lontani dai microtraumi proprio per via di mancanza di adattamento del corpo. Quando una persona ha uno stile di vita alto e fa attività fisica, si dedica alla cura del proprio corpo, attraverso un’alimentazione corretta e un certo stile di vita equilibrato, il corpo potrebbe non mostrare mai certi dolori apparentemente quanto invece una persona che si trascura un po’. Questo perché i microtraumi, che possono sembrare insignificanti, come una storta o una caduta, si presentano come dolori che passano il primo possibile».
«Ma in realtà queste informazioni vengono registrate dal nostro corpo, come se lasciassero un segno nella sua memoria. Un paziente può avere un dolore lombare cronico e si può scoprire che tutto ha avuto inizio da una distorsione alla caviglia mai trattata. La caviglia diventa meno mobile, si creano tensioni su tutta la catena cinetica dell’arto inferiore, che arrivano al bacino. Quest’ultimo si contrare, ruota e dopo mesi o anni quella rotazione dà tensioni alla schiena, che alla fine del decorso dà dolore. Ogni trauma può avere la sua importanza perché lascia una memoria nelle parti del corpo».
Microtraumi della pelle non immuni
Anche i microtraumi della pelle, come gonfiori nell’alluce del piede, possono essere coinvolti in questo processo, in quanto «una camminata lunga quando non siamo abituati può essere intesa come una serie di microtraumi ripetuti, a maggior ragione se è stata fatta con scarpe non adatte. In quel caso la dinamica del piede si adatta su quella che è la base della scarpa. Ci possono essere scompensi che portano a sovraccarichi anomali, gonfiori e dolori e tutto un adattamento da parte della cinetica del passo che poi causa fastidi in qualsiasi parte del corpo».
Come funziona il trattamento osteopatico?
Il trattamento osteopatico interviene nel seguente modo: «Si fa un’analisi del corpo a livello globale ed è molto comune il fatto che tutto il dolore parte da zone del corpo lontane dalle sede del dolore principale. Si deve capire l’insieme di compensi avvenuti nel corpo per poi capire effettivamente qual è stato il microtrauma assieme alla sua causa principale. Tutto dipende dal paziente e dalla causa del problema. il trattamento osteopatico ha i mezzi per poter capire se un dolore deriva da quella zona o da una zona lontana per altri compensi. A proposito del fatto che il dolore arriva solo nella fase finale l’osteopatia può intervenire con uno scopo di prevenzione perché ci sono compensi che si riverseranno in una zona del corpo che ci farà male. Tramite delle visite di controllo osteopatiche si riconoscono certe zone che sono sotto tensioni o ridotta mobilità e interviene per prevenire l’insorgenza di dolori».