Giorgio Armani si è spento a 91 anni. Il 4 settembre 2025 il mondo della moda ha perso uno dei suoi pilastri: lo stilista milanese che per decenni ha rappresentato l’eleganza assoluta. A Pochi giorni dalla sua scomparsa, la Milano Fashion Week 2025, oltre a essere vetrina di nuove tendenze, ha assunto un valore di commemorazione: diventando palcoscenico per un tributo solenne all’eredità dell’uomo che ha fatto della sobrietà, e della raffinatezza il suo linguaggio universale.
La sfilata come l’aveva immaginata Armani
Il 28 settembre nella corte della Pinacoteca di Brera, è andata in scena la sfilata che Armani stesso aveva contribuito a immaginare, trasformata in memoriale vivente.
Sulla passerella oltre 100 capi storici del suo archivio, che alternavano giacche sartoriali, abiti da sera e nuance mediterranee, con focus su creazioni che hanno segnato epoche e rivoluzioni stilistiche. Il défilé ha unito la celebrazione del 50° anniversario della famosa casa di moda, e si è intrecciato con la modernità grazie alla presenza degli ultimi capi ideati dallo stilista.
Un atto di continuità
Ma il tributo non è stato solo estetico: è stato un atto di continuità, una dimostrazione che uno stile autentico può sopravvivere al suo creatore. Il 24 settembre è stata inaugurata anche la mostra retrospettiva permanente “Giorgio Armani. Milano, per amore” che sarà visibile fino all’11 gennaio 2026 alla Pinacoteca di Brera.
E mentre Milano lo omaggia, la moda intera riflette sul significato del lascito di un uomo che vestiva l’anima più che l’apparenza. Giorgio Armani, un’eleganza che oggi diventa memoria condivisa.