Raccontare una Sicilia inedita trasformando le sue vicende e memorie, attraverso un percorso visivo ed emozionale, in visual stories: è lo scopo di Yes in Sicily – progetto nato da un gruppo di artisti siciliani con esperienze nella video art, nel teatro, nella fotografia e nella scrittura messe in sinergia – che ha presentato il suo nuovo docufilm Io rimango qui al teatro Rosso di San Secondo di Caltanissetta il 9 aprile. La proiezione al pubblico è programmata per il 14 aprile alle 19.00 nella stessa sede.
All’anteprima erano presenti il prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia, il sindaco di San Cataldo Gioacchino Comparato con il vice Marianna Guttilia, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, oltre alle autorità civili e militari del territorio e il Provveditore agli studi Filippo Ciancio ad accompagnare oltre 350 studenti delle scuole superiori di Caltanissetta. L’appuntamento ha visto anche la presenza del regista Giuseppe Palmeri, del direttore di produzione Vincenzo Amico, del direttore artistico Vitale Vancheri insieme al gruppo Yes in Sicily e i componenti del cast.
Il nuovo lungometraggio vuole rievocare la nostalgia della gioventù per coloro che sono cresciuti negli anni ’80, raccontando il loro stretto legame con i loro luoghi d’origine. «La scelta è stata quella di sviluppare ulteriormente il linguaggio cinematografico del visual poem verso un documentario narrativo. – spiega il regista Giuseppe Palmeri – Attraverso la struttura narrativa del docufilm si snoda un percorso interiore grazie ad immagini che evocano sensazioni ed emozioni profonde. Quest’opera offre una narrazione delicata e sensibile di storie quasi invisibili, che appartengono ad ognuno di noi e che vengono riportate alla memoria per essere trasformate in un viaggio emotivo e visuale. Così il documentario nasce non solo per descrivere un momento storico o un luogo ma anche per raccontare reali emozioni vissute».
L’intera comunità sancataldese ha partecipato attivamente alle riprese, ripercorrendo il passato condiviso da un’intera città: in particolare, il docufilm ha visto la partecipazione di bambini, ragazzi e attori del Lab’Oratorio teatrale CGS Don Bosco dell’Oratorio salesiano San Luigi di San Cataldo. «Il nostro desiderio – dichiara Vitale Vancheri, attore, direttore artistico e fondatore del laboratorio – è quello di guidare i ragazzi a scoprire il teatro come strumento educativo nello spirito Salesiano. Nel film i personaggi si affacciano ai loro sogni in un contesto storico che è germogliato con le medesime dinamiche in ogni grande città o piccolo paese diventando simbolo condiviso dall’intera generazione degli anni ‘80».
I docufilm è stato interamente girato in Sicilia, tra il comune di San Cataldo e Palma di Montechiaro, con alcune scene nei vicoli di Pietraperzia. Le location sono state scelte con l’aiuto di Luciano Carruba e il suo gruppo di trekking, per individuare i luoghi più suggestivi del territorio e riscoprire una Sicilia autentica. «Il docufilm vuole essere testimonianza – dichiara Vincenzo Amico – della genesi di una connessione comunicativa che nel tempo ha portato alla modernità ed alla velocità delle connessioni umane. La sua realizzazione ci ha permesso di avvicinare i nostri bambini e ragazzi all’origine della semplicità nelle relazioni. Il tempo della gioventù che portò alla scoperta della vita nei vicoli di un piccolo paese, nel cortile di un Oratorio, mentre si rincorrevano le proprie ambizioni e con il desiderio di raccontarsi, di ricercare la connessione con il mondo esterno tramite la musica e le radio libere che nascevano in quegli anni, non solo come atto di ribellione e partecipazione sociale, ma anche come semplice luogo di incontro e di condivisione per scoprire la musica e le proprie passioni».