Nella settimana in cui il Catania doma in casa il Taranto grazie alla rete siglata da Di Carmine, un ex protagonista del Catania degli argentini è stato preso di mira dalla giustizia sportiva. Si tratta di Alejandro Dario Gomez, conosciuto anche come Papu. Dopo l’esperienza a Catania, il talento argentino ha vestito le maglie di Metalist, Atalanta e Siviglia, prima di approdare poche settimane fa a Monza.
L’assunzione di Terbutalina
La violazione risalirebbe a prima del mondiale 2022 tenutosi in Qatar. E sia Gomez che l’ex società detentrice del cartellino, il Siviglia, pare ne fossero a conoscenza. Se l’illecito fosse stato commesso in Italia, il calciatore sarebbe stato squalificato in via cautelare sin da subito. L’agenzia spagnola antidoping, invece, ha lavora a rilento riguardo l’accaduto.
Il momento topico della vicenda è un allenamento del Siviglia dello scorso autunno, in cui i medici hanno presenziato – a sorpresa – per effettuare i saltuari controlli antidoping. Secondo una prima ricostruzione, l’argentino avrebbe assunto uno sciroppo contenente Terbutalina senza il consulto medico della società.
Il messaggio sui social
Dopo giorni di inattività in cui i media hanno raccontato la vicenda dell’ex Catania, Gomez ha deciso di rompere il silenzio attraverso un comunicato condiviso sui social: «Ho sempre rispettato rigorosamente tutte le normative e mi sono schierato come un forte difensore dello sport pulito e della sportività, condannando e respingendo categoricamente ogni forma di doping – continua Gomez – Non ho mai avuto né intendo ricorrere a una pratica vietata. La presunta assunzione trae origine dalla presenza di Terbutalina nel mio organismo, dovuta all’aver ricevuto erroneamente e accidentalmente un cucchiaio dello sciroppo di mio figlio, per alleviare la tosse. In nessun caso essa migliora la prestazione sportiva nel calcio. Ho affidato la questione ai miei legali».
La sentenza di primo grado della Commissione Spagnola Antidoping ha stabilito per il giocatore una squalifica di due anni, ma la vicenda pare non finisca qui.