Rapporto sessuale di 3 ore o di 15 minuti? Spesso sentiamo racconti di prestazioni sessuali infinite, quasi da film. Altre vote invece il racconto diventa una breve favola della buonanotte della durata di massimo 12 minuti. Ebbene. Dove sta la verità? C’è un mistero o “un aiutino” dietro le lunghe prestazioni?
Abbiamo parlato di eiaculazione precoce e della durata delle prestazioni sessuali con il nostro sessuolo il Dottor Alessio Platania.
Quanto dura realmente in media una prestazione sessuale maschile? E quella femminile?
«Questo argomento è sempre un po’ controverso in quanto dovremmo prima concordare cosa si intende per prestazione sessuale e questo può differire da persona a persona. Se ci riferiamo strettamente alla fase penetrativa in coppie eterosessuali allora alcuni studi mostrano una durata media di 5 minuti e mezzo. Secondo me questo però non è un dato utile, in primis perché il range dei valori andava da 33 secondi a 44 minuti dimostrando una grande variabilità anche all’interno della stessa coppia. Inoltre nella sessualità andrebbe considerato il rapporto nella sua interezza, dal momento in cui si accende il desiderio, includendo baci, carezze e tutto ciò che avviene prima e dopo la penetrazione. Focalizzarsi su una sola delle componenti, che non è neanche fondamentale a meno che il rapporto sia a scopo riproduttivo, è spesso causa di ansie e disagi che allontanano la possibilità di godersi una sessualità piena e appagante».ù
Da quali fattori dipende? Quando una durata può essere “preoccupante”?
«Le cause mediche sono poche, in genere dovute ad infiammazione dell’uretra (il canale che serve anche a trasportare l’urina dalla vescica all’esterno) o della prostata, ed in genere l’eiaculazione precoce è considerata maggiormente causata da problemi di origine psicologica ad esempio ansia, depressione, stress, sensi di colpa, bassa autostima, aspettative irrealistiche o problemi nella relazione di coppia. Come già detto, vari studi mostrano una enorme variabilità ed è quindi difficile definire quando la durata diventi un problema. Se volessimo seguire l’ultima versione, uscita nel 2013, del manuale diagnostico americano per i disturbi mentali (DSM 5) allora verrebbe considerata eiaculazione precoce se avviene sempre entro 1 minuto dalla penetrazione vaginale per almeno 6 mesi e causa stress o frustrazione tra i partner. Questa definizione ha diversi problemi, tra cui quella di considerare solo i rapporti tra un pene ed una vagina, senza considerare altri tipi di stimolazione, come quella orale, manuale o anale. Una definizione che preferisco è quella di Comfort, definendo eiaculazione precoce “qualunque eiaculazione che avvenga prima che entrambi i partner lo vogliano” che quindi elimina il criterio temporale e si focalizza sulla soddisfazione reciproca. Credo sia a questo punto importante ribadire che la sessualità non è fatta solo dalla penetrazione e un rapporto sessuale non finisce necessariamente una volta che l’uomo eiacula, ma può essere considerata come una pausa per dedicarsi ai bisogni del/la partner. Se ci avventuriamo oltre andando a guardare alle antiche tradizioni orientali, vediamo che sia nel Taoismo che nel Tantra l’eiaculazione è anzi sconsigliata, in quanto comporterebbe perdita di energia vitale, ma non vorrei aprire un vaso di pandora in quanto meriterebbero una intera discussione a parte».
Esiste qualcosa, al di là dei farmaci, che può aumentare la durata?
«Ci sono farmaci che in delimitati casi possono aiutare, ma fondamentalmente la terapia è di tipo psicosessuale e in genere con l’aiuto di un sessuologo in poche sessioni si può lavorare sul sintomo e/o sulle cause, accompagnando il percorso con esercizi specifici, come la famosa tecnica start & stop, che aiutano ad incrementare la conoscenza del proprio corpo e quindi ad avere un maggior controllo sulla eiaculazione. Per sciogliere dubbi o avere maggior informazioni vorrei infine segnalare che in occasione della Settimana del Benessere Sessuale promossa dalla FISS (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica) dal 26 settembre al 1 ottobre è possibile usufruire di una prima consulenza sessuologica gratuita».