Sembrerebbe non esserci pace per i gestori degli stabilimenti siciliani. Dopo i sacrifici ( soprattutto economici) dovuti alla pandemia, il caro prezzi sembrerebbe non lasciare scampo alle strutture.
Ma cosa cambierà per i catanesi che vorranno godersi un po’ di relax in riva al mare? Non tantissimo: l’aumento dei prezzi di lettini, ombrelloni e abbonamenti si attesta dall’4 al 7%. Numeri ben lontani da quelli registrati in alcune località balneari dove le percentuali salgono fino al 20%.
Combatteremo contro il caro ombrellone? Facciamo chiarezza
Secondo il Codacons sarà l’estate più cara di sempre. L’incremento dei prezzi, infatti, si fa sentire soprattutto nella gestione delle strutture balneari che registrano, in Sicilia, un aumento, secondo quanto emerso dallo studio di Unioncamere, di ben 198 unità.
«Per 15 anni abbiamo mantenuto sempre lo stesso tariffario – esordisce Ignazio Ragusa titolare del Lido Polifemo e presidente regionale del sindacato balneare Sib -. Tre anni fa, però, tutti gli stabilimenti balneari hanno mostrato l’esigenza di un aumento di prezzi. Una richiesta che è stata bloccata totalmente dall’emergenza sanitaria che ha causato sostanzialmente l’effetto opposto poichè le spese sono aumentate. Tra igienizzazione e installazione di software per la registrazione degli utenti finalizzata al tracciamento covid è stato necessario assumere nuovo personale per segnare finalmente la ripartenza del settore nel rispetto delle norme all’epoca vigenti».
« Quest’anno – prosegue Ragusa – ci siamo trovati in una condizione particolare, vittime del caro prezzi. Faccio alcuni esempi: il legname, è passato da 180 euro a metro cubo per il legname a 550 euro, l’energia elettrica è raddoppiata e non ci aspettiamo che bollette da 7 mila euro».
Malgrado i prezzi alle stelle, l’estate catanese si difenderà bene: «Nel concreto – afferma il presidente regionale del sindacato Sib – parliamo di un aumento di uno o due euro che ad ogni modo non basterà per coprire le spese e quasi sicuramente, noi gestori, registreremo perdite importanti».
Tra l’emergenza rifiuti e la tanto desiderata bandiera blu
La Playa di Catania ha ottenuto, nei giorni scorsi, la bandiera verde che segnala la grande attenzione verso i minori sia delle delle nostre spiagge libere e sia dei lidi. Il prossimo obiettivo sarà la bandiera blu, a cui l’Amministrazione sta lavorando partendo da uno degli aspetti più delicati che vede protagonista Catania: l’emergenza rifiuti.
Al via da oggi alla stagione balneare. Ma con l’abolimento dei cassonetti e l’esordio della raccolta differenziata, nei 5 km in cui si estende viale Kennedy, non sarà una ripartenza “pulita”. Come se non bastasse, per la prima volta nella storia dei lidi della Playa di Catania, le strutture apriranno senza aver smaltito gli scarti dei materiali di montaggio. L’emergenza c’è, ma l’impegno anche « È complicato spiegare la raccolta differenziata ad un utenza da sempre abituata in maniera completamente diversa. Il nostro lavoro è messo a dura prova ma noi siamo pronti. Registriamo già, grazie alle belle giornate che abbiamo vissuto, un ottimo inizio malgrado il flusso turistico sia ancora scarso», sottolinea Ignazio Ragusa.
La Playa ha tutti i requisiti e potrebbe vantare già dall’anno prossimo la bandiera blu
Fatto un passo verso la raccolta differenziata, cosa manca alla Playa di Catania per ottenere il titolo? In realtà nulla. La zona è stata considerata idonea per la balneazione, ma sempre in costante monitoraggio da parte dell’Asp in quanto l’acqua che si riversa nei pressi degli sbocchi del fiume porta con sè della sporcizia che obbliga l’istituzione di un divieto di balneazione per dissesto idrogeologico.
«Stiamo lavorando con la Sidra e in sinergia con l’assessore Cristaldi. Ma abbiamo tutti i requisiti e la voglia di cambiare la cultura dell’utenza per quanto riguarda la raccolta differenziata», conclude Ignazio Ragusa titolare del Lido Polifemo e presidente regionale del sindacato balneare Sib.