E’ Sarah Kamsu la vincitrice del della seconda edizione del Premio Internazionale “Lympha – Raffaella Mandarano”, dedicato all’imprenditoria femminile giovane e innovativa. Sarah ha 28 ed è una giornalista e imprenditrice, è di origine camerunense, ma nata e cresciuta a Milano.
Sarah ha fondato il progetto We Africans United (WAU) e ha saputo trasformare un progetto digitale in un ecosistema culturale che valorizza le identità afro e afrodiscendenti in Italia, promuovendo inclusione, rappresentazione e nuove opportunità per la comunità.
La conferenza al Palazzo della Cultura
La premiazione è avvenuta questo pomeriggio al Palazzo della Cultura, in pieno centro a Catania, alla presenza di Giuseppe Mario Patti, presidente dell’Associazione Raffaella Mandarano, del professor Rosario Faraci dell’Università di Catania, della dottoressa Sabrina Ravalli, che ha parlato dell’educazione sentimentale nelle scuole, degli imprenditori Fabio Scaccia (Farmitalia), Grazia Rendo (World Education Program) e di Valentina Mancuso (Metis, vincitrice della passata edizione del premio), di Maria Laura Ontario, presidente del CIF, di Enzo Bianco, ex sindaco di Catania e amico personale di Raffaella Mandarano, di Puccio La Rosa, ex presidente AMT.
Tutti loro hanno condiviso le proprie esperienze di impresa sul territorio e hanno trattato anche temi di fondamentale importanza, come i dati riguardanti il numero di imprenditrici donne in Italia.
Il progetto di respiro imprenditoriale e culturale
Prima di ricevere il riconoscimento Sarah ha parlato di come ha sviluppato il suo progetto, partendo dalla pubblicazione di contenuti riguardanti la sua cultura sui social, in particolar modo nel periodo del Covid. Oltre a ciò ha anche sottolineato come ha cercato di ribaltare l’idea che spesso di ha dei nativi africani, ovvero quella di gente povera, citando anche dei personaggi di origine africana di grande importanza storica.
Al margine della cerimonia Sarah Kamsu ha commentato con soddisfazione il riconoscimento ottenuto dicendo: «Mi sento emozionatissima perché è un riconoscimento importante per tante cose, non solo perché sono donna, Sono anch’io un’aspirante imprenditrice e poi sono giovane e rappresento tutto quello che il premio voleva comunicare. Quindi sono molto contenta perché è un premio importante per la storia che c’è dietro, ovvero l’eredità che questa donna che non ho conosciuto, ma per quale so, per quello che tutti dicono, che era molto in gamba, competente e forte. Io reincarno questi valori, di forza, di innovazione e di cercare di creare un impatto nella società. Non è solo un riconoscimento, bensì uno slancio per quello che potrò fare nel futuro. Avere qualcuno che dice da fuori che devi credere in quello che stai facendo, che è qualcosa di bello, ti fa credere che quando lavori su dei progetti stai facendo qualcosa di importante. Si riconosce quindi il lavoro fatto da me e dalle persone che ci sono intorno al progetto».