Ha dovuto lottare, soffrire, urlare per far sentire la sua voce e raggiungere traguardi: la donna.
La “Giornata internazionale della donna” che si festeggerà domani, celebra i progressi delle donne nella società, nella politica e nell’economia.
Le radici di questa giornata parlano di scioperi e proteste del movimento operaio per diventare un evento annuale riconosciuto dalle Nazioni Unite.
Nel 1908, 15.000 donne marciarono per New York chiedendo orari di lavoro più brevi, una paga migliore e il diritto di voto.
È stata Clara Zetkin, attivista comunista e sostenitrice dei diritti delle donne, a suggerire la creazione di una giornata internazionale.
Nel 1910 presentò la sua idea a una Conferenza internazionale delle donne lavoratrici a Copenaghen – e le 100 donne presenti, provenienti da 17 paesi, accettarono all’unanimità.
Oggi di strada ne è fatta tanta, anche se ancora in molte parti del mondo continua ad esserci disuguaglianza e le donne continuano ad essere vittime di soprusi e di violenze.
Femminicidio
Un ultimo caso è quello di ieri, di una donna di 42 anni, di Catania, sottoposta ad una sequela di violenze da parte del compagno con il quale conviveva.
E’ finito in manette nel carcere di Piazza Lanza, per il reato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e rapina.
La donna, come emerso dalle indagini, sarebbe stata sottoposta ad ogni tipo di vessazione nel corso della loro relazione sentimentale, durata circa 11 anni.
Una vicenda questa che leggiamo e raccontiamo spesso, troppo spesso e che si scontra con dei dati allarmanti.
In particolare il nostro paese anche quest’anno, come già nel 2020, registra un aumento di femminicidi. Per l’esattezza 114 (al 19 dicembre 2021), una ogni tre giorni.
Il 2022 si apre con un terribile delitto, perché in questo caso la vittima è una bambina di soli 18 mesi. Sharon che muore l’11 gennaio a Cabiate, in provincia di Como, uccisa dall’ex compagno della madre.
A Caccamo, in provincia di Palermo, a togliere la vita ad una giovane di 17 anni, Roberta Siragusa, tra sabato 23 e 24 gennaio è stato il fidanzato, Pietro Morreale, di 19 anni.
E potremmo continuare citando altri casi che si susseguono, ma che ci devono spingere a pensare che tutto questo deve “finire”, che non è accettabile, perché ogni donna, ogni essere umano, merita di essere trattato con rispetto sempre.
In ogni ambito della propria vita personale, sociale e professionale.
Valori
Ecco perché l’8 marzo non è solo ricordare l’importanza della donna, ma di valori della vita, rappresentati dai colori di IWD- così come è definita la ricorrenza – viola, verde e bianco.
Il viola significa giustizia e dignità. Il verde simboleggia la speranza. Il bianco rappresenta la purezza e amore.
Ed è su questi valori che si dovrebbe fondare una società civile.