Il nuovo decreto, valido fino al 15 febbraio, firmato dal Premier Giuseppe Conte propone importanti novità per quanto riguarda la scuola.
“La Dad non basta più” aveva detto la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina. Parole che, a quanto pare, hanno accelerato il ritorno alla didattica in presenza.
Cosa dice il DPCM
Ecco le misure valide su tutto il territorio nazionale.
«Le scuole secondarie di secondo grado – si legge nel decreto- adottano forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali».
«Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina».
Per quanto concerne i concorsi, invece, è possibile lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali selettive, con un numero di candidati non superiore a 30 per ciascuna sessione o sede di prova. Ricalendarizzate le prove del concorso straordinario per la secondaria di I e II grado interrotte a novembre e si darà avvio gradualmente allo svolgimento delle prove delle altre procedure concorsuali.
Ancora vietati i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
Invece nelle zone rosse, è garantita la didattica in presenza soltanto i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Dunque le attività didattiche per le scuole secondarie di secondo grado si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.
E.G.