La tavola come riunione familiare che aveva in sé il senso della sacralità dello stare insieme unito al sapore delle pietanze genuine di un tempo preparate da mamma.
Si potrebbere racchiudere in questa frase il senso più intimo del libro “Zitto e Mangia”, scritto a quattro mani da due fratelli, Marco Pappalardo giornalista- scrittore, già noto e apprezzato dal pubblico siciliano e non solo, Docente di Lettere nei Licei ed esperto e cooperatore salesiano e Luca Giovanni Pappalardo, chef di grande prestigio a Bologna (Trattoria “Pane e panelle”) scrittore e padre di due figli.
Anche se impegnati in settori diversi, i due fratelli sono legati da una eccezionale affinità che si traduce nella dedizione alla formazione dei giovani.
«Noi a tavola più che mangiare amavamo parlare, raccontare, e spesso ci siamo sentiti dire da nostro padre appunto, “Zitto e mangia », raccontano gli autori.
Una frase che ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di tanti, facendo riaffiorare alla mente i ricordi di uno dei periodi più belli e spensierati della vita di ciascuno di noi.
“Zitto e mangia. Ricette per l’educazione e la buona tavola” , della casa alla libreria ‘Paoline’ e casa editrice (San Paolo) – è un progetto pedagogico per la vita quotidiana, impreziosito da ricette educative per crescere ragazzi sani, felici e consapevoli.
Un viaggio tra sapori e profumi con protagoniste ricette gustose e facili, descritte in una fusione con le buone regole del saper stare a tavola.
Ricette educative che vanno incontro alle necessità delle famiglie di crescere i propri figli in modo sano ma anche con sani valori.
Scorrendo le pagine del libro, ecco immaginare i pranzi succulenti a casa dei nonni, il borbottio della moka, il profumo delle torte della domenica o del pane e delle pizze. Il tutto condito da qualche segreto su come cucinare alcuni cibi, come il risotto che non va mantecato in continuazione.
E poi ancora il fascino della preparazione dei piatti: dalla bilancia per pesare gli ingredienti, al mescolarli o stenderli e poi il condimento, la decorazione, infornarli o metterli sul fuoco.
E alla fine “il pranzo è servito”!!