Quando si cambia casa, ci sono una serie di operazioni che devono essere tassativamente affrontate, e che riguardano diversi aspetti. Si fa ad esempio riferimento agli impegni burocratici, come il cambio di residenza, ma anche all’allacciamento delle forniture energetiche, oltre ovviamente al trasloco.
Noi oggi ci concentreremo proprio sulle forniture, focalizzandoci sulla differenza fra voltura e subentro, spesso al centro di parecchia confusione e di molti dubbi. Vediamo quindi quali sono gli elementi che distinguono i due e quali sono i costi da affrontare.
Cos’è il subentro e come si fa
Il subentro è un’operazione che si rende necessaria in una precisa circostanza: ovvero quando il precedente inquilino ha chiuso il contratto di fornitura disattivando il contatore. In tal caso è necessario ricorrere a questa soluzione, contattando il fornitore scelto anche attraverso il sito internet, come spiegato ad esempio sulla pagina che parla del subentro gas di Wekiwi. Una volta comunicata al gestore la volontà di subentrare, bisognerà aspettare che la pratica venga completata. In realtà, anche se in apparenza potrebbe sembrare complesso, si tratta di un’operazione molto semplice e rapida, dato che se ne occuperà in toto l’azienda subentrante.
Cos’è la voltura e come si fa
Partiamo dalle operazioni necessarie, che sono di fatto identiche, in quanto basta rivolgersi all’azienda e sarà lei ad occuparsi di tutti gli step. Però va detto che fra voltura e subentro esistono delle profonde differenze. Nello specifico, la voltura può essere richiesta solo ed esclusivamente quando è ancora presente un contratto di fornitura. In tal caso basta infatti chiedere il cambio delle generalità dell’utente intestatario del contratto ancora attivo. Si parla della classica situazione che si manifesta quando un inquilino lascia (come nel caso degli affitti) e il vecchio contratto rimane attivo, intestandolo però a nome del nuovo coinquilino.
Costi e tempistiche delle operazioni
Per quanto concerne le tempistiche, nel caso del subentro si parla di un range temporale che può andare da un minimo di sette giorni a un massimo di dodici giorni. Se si tratta della voltura, invece, i tempi sono in genere più rapidi, dato che basta semplicemente cambiare l’intestatario del contratto, essendo il contatore ancora attivo. Si passa ai costi, che nel caso del subentro effettuato con un fornitore del mercato libero hanno sempre una quota fissa pari a 27 euro. Se invece si parla della voltura, la somma delle varie spese porta il totale intorno ai 50 euro, fra costi fissi, imposte di bollo e IVA.
In conclusione, è importante conoscere quali sono le differenze fra voltura e subentro, dato che si tratta di due operazioni con svariati elementi diversi. Inoltre, è altrettanto importante sondare il mercato (in caso di subentro) per identificare i player che propongono le tariffe migliori. Si tratta infatti del momento migliore per approfittare delle promozioni proposte dal mercato libero.