Un museo per l’Etna.
Nell’anno dei grandi boati, delle continue cadute di cenere, dei terrazzi e dei balconi sommersi, delle uscite con ombrello anche quando fuori non piove, come non omaggiare sua Maestà l’Etna?
Ma era davvero necessario un museo? O meglio, era davvero necessario un museo al Vittorio Emanuele?
In tanti durante quest’anno di pandemia ci siamo chiesti perché la struttura ospedaliera Vittorio Emanuele non venisse ripristinata per sostenere gli altri ospedali al collasso, per aumentare i posti di terapia intensiva. Mai una risposta è stata data…
Ed oggi eccola arrivare finalmente.
Al Vittorio Emanuele nascerà un bel museo. Sei settori, installazioni e tecnologie interattive e di ultima generazione, spazi didattici. Una superficie di 800 mila metri quadri per quella che sarà la nuova destinazione delle gite scolastiche dei piccoli catanesi. Ebbene si, oltre l’Orto botanico, all’elenco delle “Gite scolastiche fatte da tutti” i giovani studenti potranno anche annoverare il Museo dell’Etna.
Il presidente Nello Musumeci ha presentato il progetto vincitore della procedura pubblica curata dal Dipartimento regionale tecnico tramite il Genio civile etneo.
La scelta del luogo, a detta di Musumeci, è ricaduta sul Vittorio Emanuele per ragioni architettoniche e filologiche, ricordando a tal proposito la colata lavica del 1669. Così, per Musumeci, si ridarà vita ad un luogo destinato al degrado.
Bellissimo il progetto, ma continuiamo a chiederci… era più urgente la realizzazione di un Museo dell’Etna o il ripristino della struttura ospedaliera?