Visite nelle strutture per anziani e disabili 7 giorni su 7 per un massimo di 45 minuti: è quanto disposto dalla circolare inviata dal Ministero della Salute coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini.
«si richiama l’attenzione sull’opportunità di assicurare a un familiare dell’ospite della struttura – si legge nella nota ufficiale – purché munito delle certificazioni verdi Covid, l’accesso alle residenze sanitarie assistenziali e alle residenze per persone con disabilità tutti i giorni della settimana, anche i festivi, garantendo al contempo che la visita si svolga in un tempo congruo al bisogno di assistenza, di durata possibilmente sino a 45 minuti».
Obiettivo della circolare, firmata dall’Ufficio legislativo del dicastero, è assicurare «l’applicazione uniforme sul territorio nazionale» delle norme che regolano le viste nelle residenze per anziani (Rsa) e per persone con disabilità (Rsd), dopo «diverse e numerose richieste di chiarimento pervenute relativamente alle modalità di accesso/uscita degli ospiti e visitatori presso le strutture di ospitalità e lungodegenze».
Inoltre, nel testo si invitano gli assessorati regionali a «effettuare controlli a campione sull’applicazione di tutte le misure, protocolli e linee guida adottati in materia» e a «garantire la massima diffusione delle indicazioni operative a tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale».
Si valuta l’opzione “tamponi rapidi” per l’accesso alle Rsa
«Quanto alla possibilità di prevedere quale requisito di accesso alle predette strutture l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi anche da parte delle persone in possesso della certificazione Covid ad altro titolo – prosegue la nota – si raccomanda di valutare tale misura precauzionale con la massima cautela onde evitare che possa rappresentare una limitazione non giustificata al diritto di visita».
Infine, «con riferimento alle uscite temporanee degli ospiti dalla strutture residenziali», nel testo si rammenta che «è sufficiente che tali soggetti siano muniti delle certificazioni verdi Covid-19, senza che sia necessario dopo il rientro ricorrere a specifiche misure di isolamento se non in casi particolari rimessi alle decisioni delle direzioni sanitarie».
E.G.