Ha destato più di una curiosità l’installazione di dispositivi per l’analisi del transito veicolare in varie zone della città, commissionata ad una società privata dall’Azienda nazionale autonoma delle strade (Anas), nell’ottica della realizzazione di quello che viene denominato “Asse attrezzato”, opera che si rivelerà determinante al fine del decongestionamento del traffico da quelle che sono le strade maggiormente frequentate.
Il report di tali dispositivi, infatti, servirà per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica relativa alla costruzione di una bretella che congiunga la rotatoria di Capomulini con viale Cristoforo Colombo, transitando dalla stazione ferroviaria, dall’area artigianale, dalla zona sportiva “Tupparello”, da Aci Platani e dall’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera”, migliorando anche le comunicazioni da e per Aci Catena ed Aci Sant’Antonio.
Si tratta di un’opera già prevista nel Piano regolatore generale in vigore precedentemente rispetto all’attuale, dal quale è stata però depennata. Sembra, dunque, fin troppo ovvio sottolineare i benefici che tale intervento possa garantire ad Acireale ed alla sua collettività, ma talvolta può capitare che questi non vengano compresi a pieno e, addirittura, vengano osteggiati
Acireale attende risposte da anni
Nasce da qui l’amara riflessione del primo cittadino acese, ing. Stefano Alì.
«Talvolta essere il sindaco di Acireale è veramente frustrante. Leggere sui social i commenti terribili – ha affermato sindaco – in merito all’intervento per misurare il traffico automobilistico, senza che si abbia la più pallida idea di chi li stia facendo e soprattutto del motivo, è l’immagine plastica di una città che non vuole cambiare. Acireale farà un salto in avanti con gli interventi in tema di mobilità, quelli stessi che non vengono realizzati da mezzo secolo. Il riferimento è ad un’opera fondamentale per la nostra città, che sfortunatamente qualcuno cancellò dal Piano regolatore generale oggi vigente. Un’opera del costo di un centinaio di milioni che renderebbe la Statale 114, intesa anche come litoranea, una strada con una proiezione sul mare e sulla timpa, una strada urbana insomma, utile per liberare dal traffico via Galatea ed il centro storico.
«La mobilità – ha aggiunto Alì – è un tema fondamentale trascurato da sempre. Ormai siamo in dirittura d’arrivo per l’avvio dei lavori relativi alla fermata “Cappuccini”, all’ingresso al parcheggio da viale Regina Margherita e all’interramento di altri due piani del medesimo con la realizzazione di un terminal bus. A ciò dobbiamo aggiungere la pista ciclabile che attraversa l’intera città ed il parcheggio scambiatore attiguo alla stazione ferroviaria. Queste sono le risposte che Acireale attende da anni – ha concluso il primo cittadino – e che un’Amministrazione comunale seria deve programmare. Poi, potrà accadere che alcune le inaugureranno altri amministratori, ma noi siamo orgogliosi di averle avviate».