«Sono il vicequestore Giovanna Guarrasi, ma tutti mi chiamano Vanina»: è così che il pubblico televisivo, a partire da quello catanese, chiamerà con tutta probabilità l’attrice Giusy Buscemi da oggi 27 marzo, giorno della messa in onda della serie tv Vanina – un vicequestore a Catania, in prima serata su Canale 5. Co-prodotta da RTI e Palomar, la serie ha il sostegno della Sicilia film commission e vede la collaborazione dell’Amministrazione comunale, con il sindaco Enrico Trantino.
Sul piccolo schermo quattro film da 100 minuti tratti dai romanzi della scrittrice siciliana Cristina Cassar Scalia, editi da Giulio Einaudi editori e girati nel capoluogo etneo con la regia di Davide Marengo e la scrittura di Leonardo Marini in collaborazione con l’autrice: si tratta di Il re del gelato, Sabbia nera, La logica della lampara, La salita dei saponari. Romanzi che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi la cui storia, dopo una brillante carriera nell’antimafia a Palermo, la vede ricominciare da Catania e dalla sezione Omicidi della Questura per scrollarsi di dosso il passato complesso, stravolto dalla morte del padre per mano mafiosa.
Quattro mesi di riprese sotto il vulcano che hanno reso il capoluogo etneo un vero e proprio co-protagonista della serie: «Catania è il posto perfetto per Vanina – evidenzia Leonardo Marini – anche perché in fondo le assomiglia: una città vitale e inquieta, che non sembra mai la stessa, sempre divisa fra qualità apparentemente inconciliabili, città di mare e insieme città di montagna, solare e al contempo irrequieta come il suo vulcano, antica come la pietra lavica dei suoi faraglioni e dei suoi edifici secolari, e allo stesso tempo moderna e giovane come nessun’altra città dell’isola».
«Uno dei motivi per cui mi sono appassionato al progetto Vanina – aggiunge il regista Davide Marengo – è la sua ambientazione: Catania. Sono molto legato alla Sicilia e l’idea di entrare in intimità con una città così affascinante mi ha dato una spinta in più. Grazie ai romanzi di Cristina Cassar Scalia, che si calano in ambientazioni reali e quotidiane nella città etnea, abbiamo potuto esplorare luoghi noti e meno noti: scoprire strade, locali, persone, colori, odori, scorci che a prima visita possono sfuggire e che invece vale la pena conoscere. La caratteristica più evidente di Catania – continua il regista – è la contrapposizione visiva tra la muntagna che incombe in ogni scorcio della città con il suo colore nero cenere, e il forte blu del mare che la attornia. Questo contrasto presente in ogni strada di Catania sembra vivere anche nelle persone: è una città inquieta e proprio per questo vitale, è un luogo originale in cui far vivere avventure professionali e sentimentali della protagonista e dei personaggi che abitano la serie».
Oltre 70 i professionisti catanesi e siciliani coinvolti nelle riprese: un cast di prim’ordine che vede Giusy Buscemi accompagnata da Giorgio Marchesi, Claudio Castrogiovanni, Corrado Fortuna, Dajana Roncione, Orlando Cinque, Danilo Arena, Paola Giannini, Giulio Della Monica, Alessandro Lui insieme all’attrice eccellenza catanese Guia Jelo, con Maurizio Marchetti. Per ogni episodio, tra inseguimenti a sirene spiegate, pasta alla norma e granite, le indagini di Vanina verranno accompagnate da location tipiche e inedite: dal quartier generale della squadra in piazza Vincenzo Bellini, a piazza Mazzini, piazza Duomo, via etnea, tra trattorie e vicoli pittoreschi a ridosso di Castello Ursino.
Una Montalbano al femminile, insomma, che promette di conquistare il cuore degli spettatori con un personaggio «senza freni inibitori».«Vanina – racconta Giusy Buscemi – ha reazioni esagerate, dice parolacce, fuma. Dal punto di vista professionale sa sempre cosa è giusto fare. Sul fronte sentimentale, invece, è un disastro: tiene a distanza Paolo Malfitano (magistrato di Palermo, interpretato da Giorgio Marchesi) perché non vuole rivivere quello che ha già passato col padre, un ispettore di polizia ucciso dalla mafia e morto tra le sue braccia quando era una ragazzina».