“C’è un centrodestra da rifondare”.
Lo hanno detto sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni e la Sicilia è la prima regione che potrebbe risentire delle conseguenze.
Positive o negative?
Questo il grande interrogativo, che dipende dai punti di vista.
Ignazio La Russa, che ha spinto l’accordo tra Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima, non è molto convinto.
Un accordo che ora rischia di essere un po’ “fragile” soprattutto se finirà la relazione tra la Meloni e Salvini, che intanto si avvicina sempre di più a Forza Italia.
Ci sarà così un presidente della Regione, da contendere?
Sicuramente si tratta di una situazione in divenire, anche alla luce di un rapporto distante con Gianfranco Miccichè, che rappresenta Forza Italia, contrario al Musumeci –bis. E ci si chiede le sorti del centrodestra.
Intanto sull’elezione del nuovo capo di Stato, il governatore siciliano in un post sul suo profilo facebook scrive: “Una classe dirigente seria decide la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla ottava, quasi fosse un rimedio”.
“Una pagina non bella della politica italiana. Soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no – aggiunge – pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune“.
Augura per concludere buon lavoro al concittadino Sergio Mattarella.
Si preannuncia un 2022 incandescente per la Sicilia, con il rinnovo dei consigli comunali di tre delle città più importanti dell’Isola: Palermo, Catania e Messina.
E poi ci sarà anche la campagna per le “nazionali” del 2023.