Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. La Sicilia si muove in linea con il resto d’Italia e segna una diminuzione del 12% rispetto al 2019. Nonostante ben 383 nuove immatricolazioni, però, Catania registra un lieve calo (-2,8%) secondo quanto rivelato dal report Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante di Continental.
Per il trasporto persone, le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). Più incisivo il calo della Sicilia che con 194 nuove targhe segna -46,4%. Tra le province la situazione è altalenante: Catania, maglia nera della Regione, chiude in negativo con -77,8% e 19 registrazioni.
Alimentazione bus, a Catania elettrico e benzina sotto l’1%
Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno).
Anche in Sicilia sul podio gasolio e benzina (93,2% e 5,4%). Sotto l’1% le altre fonti e ibrido ed elettrico hanno quote pressoché irrilevanti (0,06% e 0,07%). Catania segue la media regionale. Il metano arriva a
0,8% e le fonti ibride ed elettriche si fermano entrambe a 0,1%. Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido. Il gasolio resta la fonte in assoluto più diffusa anche in Sicilia dove raggiunge il 95,2%, mentre il metano si attesta a 3,5%.
L’ibrido non è presente e sotto l’1% le altre fonti di alimentazione. A Catania l’elettrico registra lo 0,7% superando il benzina a 0,5%. Il metano registra la quota più alta sfiorando l’8%.
A Catania più del 38% di bus ha oltre 20 anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%). In Sicilia la fascia preponderante si alza ai 15-20 anni (20,6%) seguita dai 20- 30 (19,9%) e dai 10-15 (17,9%).
Catania ospita solo l’8,1% di autocarri di massimo 5 anni e il 27,3% di mezzi oltre i 30 anni. Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%.
Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. Nell’isola la fascia più recente scende al 14,6%, mentre quella dei veicoli più datati si alza a 36,3%. La provincia di Catania ha
un parco datato con la quota di bus ultraventennali che supera il 38% e quella di mezzi di massimo 5 anni che si attesta al 12,6%.
A Catania più del 47% del parco autobus è Euro 0, 1 e 2
Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). Anche in Sicilia gli autocarri Euro 0,1 e 2 sono molto al di sopra della quota di Euro 5 e 6 (50,7% vs 14%). Catania ha le stesse percentuali regionale con il 14,5% di classi recenti e il 51,8% di Euro 0, 1 e 2.
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In Regione il 42,8% è Euro 0, 1 e 2, mentre le classi meno inquinanti sono il 25,5% del totale. A dimostrazione di quanto detto sopra, a Catania gli Euro 5 e 6 sono il 24,6%, meno delle categorie obsolete (47,3%).