
Il film “The founder“, per la regia di John Lee Hancock, vede protagonista Micheal Keaton. L’attore dopo il successo di Birdman sembra avere una seconda vita, una seconda carriera.
Keaton è perfetto nel ruolo del protagonista, Ray Kroc, l’uomo che inventò McDonald’s, o meglio l’ imprenditore, cinico e senza scrupoli, che trasformò una piccola attività artigianale, ma dal metodo rivoluzionario, in un mastodontico business che noi tutti conosciamo. Potremmo definirlo in tanti modi, canaglia, opportunista, ladro di idee, ma di fatto anima e specchio del capitalismo.
Un film che offre molti spunti di riflessione, un film contemporaneo e di formazione allo stesso tempo.
Mai sullo sfondo, ma quasi co-protagonsita, il ritratto di un paese intero colto in un momento di grande evoluzione. Una lezione quella del protagonista Ray Kroc, dell’intraprendenza e poi dell’insana ambizione e di una smania di accumulo che suona incredibilmente attuale. Ma sono anche le logiche -a volte feroci- dell’imprenditore che ha un’intuizione, una visone, e la sua perseveranza e determinazione si alimentano nel suo narcisismo ed ego smisurato.
I suoi monologhi e le sue espressioni sono al limite tra ammirazione e irritazione.
Trama: l’assurda storia vera di Ray Kroc, un rappresentante di frullatori americano con poche prospettive che, negli anni ’50, imbattutosi in un chiosco di hamburger nel bel mezzo del deserto sud-californiano, ha creato l’impero mondiale della ristorazione “fast food” che noi tutti conosciamo come McDonald’s. Un film sull’ambizione, sulla tenacia e sul prezzo da pagare per ottenere il successo.
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