
È originario di Carlentini, provincia di Siracusa, Salvatore Failla, uno degli ostaggi uccisi ieri in Libia. 47 anni, era conosciuto nel paese come un gran lavoratore, dedito alla famiglia, una moglie e due figlie di 22 e 14 anni, lavorava alla Bonatti Come saldatore specializzato. Failla era tornato a casa due settimane prima del suo rapimento per poi fare rientro dopo qualche mese.
Era stato rapito Mellitah, vicino a Tripoli, circa otto mesi fa, insieme ad altri quattro colleghi, tra cui anche Fausto Piano, ucciso insieme a Failla. I due uomini, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati uccisi durante un conflitto a fuoco mentre venivano spostati da un nascondiglio a un altro. C’è chi dice che siano stati utilizzati come scudi umani.
Failla e Piano sarebbero stati separati dai due colleghi, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno. Quest’ultimo, 65enne, è originario di Piazza Armerina, provincia di Enna. I due sono stati liberati, ad annunciarlo il Consiglio militare di Sabrata.
L’ufficialità del riconoscimento dei corpi attraverso le foto è arrivata solo in serata, ora la Farnesina lavora per il rientro delle salme a casa.