La pittura come strumento di ricerca interiore, tra inconscio e dimensione onirica, tra sperimentazioni sensoriali e spirituali: si chiama Hana no kumo ed è la mostra personale dell’artista modicana Francesca Nobile, presentata alla galleria Carta Bianca di Catania dal 23 marzo fino al 19 aprile. Una prospettiva approfondita sulla produzione dell’artista nel corso degli ultimi anni, con opere che rappresentano il suo percorso pittorico e concettuale.
Francesca Nobile è una pittrice, performer e insegnante di yoga. Un’artista multidisciplinare appassionata di filosofia e pratiche orientali: inclinazioni e attitudini che è riuscita a coniugare nel suo percorso artistico, mettendo insieme arte, danza e musica. Un connubio di esperienze corporee, sensibili ma anche intellettuali e spirituali. È la sperimentazione a diventare centro del suo nucleo di ricerca artistica: esplorando la dimensione inconscia, la sua tecnica ha sviluppato una specifica fluidità, cromatica e gestuale, volta a raccontare il profondo e l’intimo in una sintesi formale che va oltre la rappresentazione.
Il tema di fondo è la simbiosi tra forma, gesto e corpo: l’agito creativo di Nobile si dipana su supporti di tela e carta, stesi sul pavimento, in una sorta di «action body painting» volto a suggellare la sintesi tra le diverse discipline di cui si occupa. Nel testo critico di presentazione – curato dal critico d’arte Giuseppe Carrubba – viene spiegato che la ricerca dietro Hana no kumo si ispira al fiorire degli alberi di ciliegio nella cultura giapponese. L’artista si è rivolta a questo fenomeno naturale e visivo come «archetipo del proprio metodo compositivo e della propria prassi gestuale»: una mostra che promette di offrirsi allo spettatore in modo trans-mediale, tra informe e riconoscibile, in un ricercato equilibrio tra la cura del dettaglio e la carica emotiva scaturita dall’impatto dei grandi formati.
Una spiritualità che vuole mettere insieme la relazione tra l’uomo e la natura, attingendo al ricchissimo mondo della pittura, della performance, della danza e delle forme.