
Pesano quelle scritte sui muri che compaiono contro Don Ciotti. “Sbirri siete voi. Don Cotti secondino” è solo l’ultima espressione contro il sacerdote fondatore dell’associazione Libera.
Il messaggio intimidatorio è stato scritto con vernice nera nel quartiere Noce, su un muro all’ingresso di una villetta pubblica intitolata a Rosario Di Salvo, l’autista di Pio La Torre ucciso con il segretario regionale del Pci il 30 aprile del 1982.
Un episodio simile era stato registrato a Locri, in Calabria, prima della manifestazione nazionale in ricordo di tutte le vittime della mafia, sul muro dell’arcivescovado dove Don Ciotti era ospite: “Più lavoro meno sbirri” e “don Ciotti sbirro” le due frasi apparse durante la notte.
Ora le frasi a Palermo, dove a poca distanza, appare un’altra scritta altrettanto pesante: “Dalla Chiesa assassino”, con il disegno di una falce e martello e la firma Br.
Immediato l’intervento della società minicipalizzata Rap per ripulire i muri, ma, come hanno spiegato gli operatori, le scritte erano state già cancellate in parte da qualche cittadino.