
Sulla sua pagina Facebook Emily, la ragazza che ieri sera insieme ad altri amici è stata coinvolta suo malgrado in una rissa all‘Ecs Dogana Hotel, esprime indignazione e rabbia nei confronti di organizzatori e buttafuori del locale, che secondo quanto racconta la giovane, sarebbero rimasti indifferenti. Nel post di denuncia la ragazza scrive:
«Siamo andati a ballare, spendendo una cifra consistente per avere un tavolo e una certa privacy. Ne è risultata una rissa con quelli del tavolo acccanto, i soliti zaurdi della situazione. Alla terza provocazione da parte loro, è cominciata la zuffa. Peccato che in mezzo ci fossi anche io. Non saprei esternare quello che provo perché sono scossa e malconcia. Ho sempre visto da lontano queste situazioni e trovarmici per la prima volta mi infonde un gran senso di rabbia per la mia impotenza. Penso che sia vergognoso tutto questo: ci vantiamo tanto della nightlife della nostra città ma è tutto fumo. Mi brucia il ginocchio, lo stesso che mi ha rotto giorno 11 novembre 2007 un altro schifoso incivile. Ho 25 anni e conosco le serate della mia città: mi sento amareggiata perché nessuno ti assiste realmente. I buttafuori si sono permessi di prendersela con tre coppie e un paio di amici, nonostante quei trogloditi avessero pure distrutto un paio di occhiali che ho cercato invanamente (trovandone metà). Io mi indigno. Ho raccontato l’accaduto a due buttafuori e due organizzatori differenti, che mi hanno guardato e ascoltato con totale indifferenza: altro che empatia! D’altronde i centinaia di euro senza alcuno scontrino se li sono intascati. Viva l’ Ecs Dogana Hotel: continuate ad andarci. Io non ho intenzione di rimetterci piede e mi dispiace di avergli regalato dei soldi che ho guadagnato lavorando onestamente».
E tra commenti di sostegno e qualche critica Emily sottolinea «Siamo stati ignorati quando era nostro diritto ricevere almeno delle scuse».