Un anno di risparmi accumulati e un’altra estate alle porte in cui convivere con le misure anti-Covid: potrebbero essere questi i due fattori che hanno spinto molti italiani a cercare una casa al mare da acquistare.
Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it nell’ultimo anno, analizzando il mercato nelle principali aree del turismo di mare, la domanda ha fatto segnare importanti aumenti ovunque, con un record del +153% nelle Cinque Terre e del +119% nelle isole Pelagie(Linosa e Lampedusa).
«Spostarsi verso le seconde case appare ormai per molti l’unica garanzia di potersi muovere dalla propria residenza in cui si è trascorso quasi ininterrottamente l’ultimo anno, fra lockdown e restrizioni – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Se a questo si sommano i grandi risparmi accumulati in questi mesi, non sorprende un incremento così importante della domanda di casa nei luoghi di mare più belli del nostro Paese. La nostra analisi rivela una vera volontà di comprare un posto al sole, da utilizzare quest’anno come luogo di villeggiatura e probabilmente come fonte di reddito per gli anni a avvenire, con la fine della pandemia e la riapertura del turismo‘.
Il maggior incremento di richieste rispetto all’anno scorso è visibile nelle località turistiche facilmente raggiungibili dai grandi centri, in particolare da Milano, con le già citate Cinque Terre, e da Roma.
Se l’interesse per l’acquisto di un immobile al mare risulta in aumento in tutte le aree turistiche del Paese prese in considerazione, aumenta anche quello per le località del Sud. Scorrendo la classifica delle località che hanno guadagnato maggior interesse rispetto all’anno scorso si trovano infatti anche il Cilento e le isole di fronte alla Campania, con un aumento della domanda di quasi il 50%.
Anche in Sicilia si è registrato un incremento delle ricerche di oltre il 30%.
I costi
La pandemia non sembra aver intaccato i prezzi delle case al mare, seppur con qualche eccezione. I primi tre territori più cari sono anche quelli in cui i valori, in dodici mesi, risultano lievemente al ribasso: si tratta delle Isole Campane, dove si spendono quasi 6.400 euro al metro quadro (-5%), la Costiera Amalfitana con i suoi 5.943 euro/mq (-6%) e la Riviera di Levante, dove si chiedono in media 5.405 euro/mq (-2% in un anno).
Prezzi più contenuti si trovano al Sud: in particolare i costi si sono rivelati più economici nel Gargano, dove non si superano i 1.400 euro al metro quadro, in Salento con una richiesta media di 1.601 euro/mq e nelle località marittime dell’Abruzzo, con un costo medio di 1.614 euro. Tutti valori che nell’ultimo anno sono rimasti tendenzialmente fermi.
Le uniche località in cui i prezzi registrano un aumento importante rispetto al 2020 sono le Isole Pelagie dove i costi sono aumentati del 25% in un anno a fronte di una crescita dell’offerta di immobili in vendita (+241%).
Più lieve l’aumento dei prezzi nella Penisola Sorrentina (+13%) e nell’arcipelago Ponziano (+8%) ma in questi due casi l’offerta di case risulta in discesa dell’8%.
In aumento le case in vendita
Un aumento di domanda solitamente risponde a una diminuzione dell’offerta. Non è il caso del 2021: cresce la disponibilità delle case in vendita.
Delle trenta aree marittime analizzate le uniche a registrare un’offerta in calo rispetto all’anno scorso sono le Isole Campane (-4%), le Isole Ponziane e la Penisola Sorrentina(-8%), le Cinque Terre (-28%), le Isole Eolie e la Sicilia Ionica(rispettivamente -12% e -13%).
E.G.