Marcella Argento, medico e scrittrice, si cimenta in un romanzo sperimentale sia nella sostanza che nella forma. Un po’ fantasy, un po’ realistico. Tanto spirituale. L’atmosfera densa di significato viene smorzata dal fumetto, ma si innalza grazie al mix di prosa e versi.
“San Giuda”, la nuova fatica dell’autrice e disegnatrice catanese, è stata pubblicata nel 2019 a puntate su Lunarionuovo, la rassegna letteraria a cura di Mario Grasso ma solo quest’anno è uscito nelle librerie edito da Prova d’Autore e presentato nel corso del Lucca Collezionando, tenutosi i primi di aprile nella capitale italiana del comics.

San Giuda: l’universo parallelo di Marcella Argento
«Era pronto a mostrare l’amore tradito: terrorizzato, forzato da un sistema delinquenziale, semplicemente Cosma si sentiva male. Troppo presto forse era stata estorta l’ingenuità, così ora lui vi si aggrappava sproporzionatamente, scapricciando infantile e dando un peso imparziale a uno schiaffo ben meritato. Un demone dell’aria in contrasto con l’altro infernale, il santo di fronte al criminale, in lui, continuamente in lotta, rivali».
La scrittrice ha sviluppato un vero e proprio universo parallelo dove a fare da padrone è un continuo dualismo. Ad osservare le vicenda è l’Etna, un po’ protagonista con una nevicata improvvisa proprio a luglio, nel bel mezzo della torrida estate siciliana. Padre Giordano, prete dalle poche pretese, nervoso e inesperto, deve salvare l’anima di un santo che invece, per il nome che porta, dovrebbe salvare gli altri. Non è facile, per colui che non ha mai messo piede fuori dal monastero, gestire da pseudo-psicologo uomini che di normale non hanno nulla. Eppure è stato chiamato e gli toccherà obbedire allo stremo delle condizioni, fino a rischiare la vita.
Un lungo viaggio interiore

«Dio, spiritualità, mafia: sono questi i temi principali che affronto nella mia graphic novel “San Giuda” – ci racconta Marcella Argento – Non ho avuto nessun punto di riferimento in particolare. La narrazione mescola alcune componenti della realtà con elementi fantastici. Un lavoro più introspettivo invece è stato fatto nella costruzione dei personaggi».
«Scrivere mi appassiona, attraverso le storie che creo mi immergo totalmente in una realtà parallela. La mia scrittura si lascia trasportare completamente dalle emozioni, ed attraverso essa vedo un modo per esorcizzare anche alcune esperienze molto forti».

“L’uomo non può essere tale senza spiritualità”
“San Giuda” si sviluppa in un’atmosfera a dir poco mistica.
«Sono una persona molto spirituale, sebbene mi definisca atea – sottolinea la scrittrice – . Preferisco scavare a fondo dietro l’apparenza delle cose. D’altra parte, la natura dell’uomo non può allontanarsi dal proprio aspetto spirituale. Anzi può definirsi tale perchè, a differenza degli animali, comprende il concetto di dio e dell’aldilà. Anche il più accanito ateo non può fare altro che arrendersi al proprio lato spirituale».