Reddito di cittadinanza, una stella raggiunta. Come funzionerà?

Prendendo in prestito – ma solo per una breve frazione temporanea – il gergo grillino, potremmo dire che l’M5S ha raggiunto (quasi) una delle sue stelle. Il reddito di cittadinanza attende solo l’ok da Bruxelles per entrare nelle case degli italiani più poveri. Ma come funzionerà?
Reddito di Cittadinanza secondo il contratto di Governo
Chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l’accesso a beni e servizi. Per chi può lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere combinato con incentivi alla (re)integrazione nel mercato del lavoro.
(“Pilastro europeo dei diritti sociali”, Parlamento Europeo)
Inserito nel contratto di governo legastellato del 18 maggio 2018, si prefigura più come un reddito minimo garantito condizionato al reddito.
Viene fissato a 780,00 euro mensili, indipendentemente dai beni patrimoniali dei richiedenti. Nel caso si tratti di soggetti in attività con reddito inferiore alla soglia, si procederà a compensazione fino al suo raggiungimento. Considerando però che il calcolo della soglia corrisponde a quella della povertà prevista per il 2014 da Eurostat, nel 2016 si sarebbe alzata a 812,00 euro.
Stando al documento, per accedere alla misura gli inoccupati dovrebbero offrirsi disponibili ad accettare almeno un’offerta di lavoro.
A differenza del DDL presentato dal M5S nel 2013, nel contratto di Governo viene precisato che verrà erogato solo agli italiani e non agli stranieri.
In Italia, nel 2016 era stato introdotto il “Sostegno all’Inclusione Attiva” (SIA) una misura transitoria cui è seguito nel 2017 il Reddito di Inclusione (REI). Il Reddito di Cittadinanza, così per come viene proposto, sarebbe il più generoso e tra i meno stringenti rispetto agli obblighi dei beneficiari in Europa.
Le criticità del Reddito di Cittadinanza
Se da un lato il Reddito di Cittadinanza conferisce dignità agli italiani più poveri, sono importanti le conseguenze tutt’altro che positive in termini di costo per le finanze pubbliche e sull’offerta di lavoro.
Il rischio maggiore è che gli inattivi rimangano tali in virtù del Reddito di Cittadinanza.
Tra le principali lacune della misura riscontrate dall’Osservatorio Conti Pubblici Italiani, il fatto che non sono previsti parametri rispetto alla zona di residenza. Il Reddito di Cittadinanza risulta più generoso al Sud dove il costo della vita è di circa il 16 per cento più basso che nel resto del Paese. Inoltre, è proprio il Meridione l’area in cui risiedono i maggiori precettori della misura e questo potrebbe far lievitare il costo del capitolo specifico per le casse dello Stato.
Non risulta inoltre ben chiaro come verrà ripartita la compensazione per i lavoratori a chiamata con reddito variabile, una fetta importante di lavoratori del Paese. Ma dopo i proclami è tempo di risposte, quelle concrete.