Reddito di cittadinanza, l’incontenibile sarcasmo sul web

Una volta decretato il Reddito di Cittadinanza, il M5S è passato alla promozione del loro cavallo di battaglia. Ma qualcosa è andata storta nella scelta dell’immagine in evidenza…
L’insostenibile leggerezza di chi vorrebbe affogare in un sorriso le criticità
L’ufficio comunicazione ha infatti affidato a una giovane e felice coppia sorridente gli apparenti benefici della misura fatta legge.
Immagine già usata per promuovere una crema utile a risolvere i problemi di secchezza vaginale e, in un altro caso, regalare un’arcata dentaria perfetta. Coniugare entrambi gli impieghi avrebbe avuto la propria utilità, ma rimandiamo al lettore più cinico l’allusione di fondo, per pudicizia e garbo verso le menti più ingenue e ai puri di spirito.
Immediata la reazione del popolo del web che non ha risparmiato battutine esilaranti, in particolare in relazione all’associazione del Reddito di Cittadinanza con la crema per contrastare la secchezza vaginale. E non è mancata l’organizzazione di un evento farlocco per amplificare il divertimento degli utenti su facebook.
«Non sapevamo che le grilline avessero questo tipo di problemi», scrive qualcuno. «Ecco a cosa serve il Reddito di Cittadinanza: a risolvere certi “problemi intimi”», riporta qualcun altro.
Che ci fosse un “pruriginoso problema di fondo” – e ci scusiamo per questo scivolone doppiosensista non voluto, ma calzante! – era evidente già dalla pubblicazione del decreto.
Il Reddito di Cittadinanza, considerati i presupposti, non si rivelerà infatti la giusta ed efficace “cura a rapida soluzione” per lo stato di povertà in Italia. Anzi, si prospettano ingolfamenti negli uffici dei centri per l’impiego, alle poste e nei CAF.
Chi avrà diritto al reddito di cittadinanza?
La misura si rivolge ai cittadini che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta. Quindi il Reddito di Cittadinanza si rivolge a una platea di oltre 5 milioni di persone di cui il 47% si individua nel Centro Nord della penisola e il restante 53% al Sud e nelle Isole.
Il Reddito di Cittadinanza può essere richiesto dai cittadini italiani, europei o soggiornanti e risiedenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi in via continuativa.
I richiedenti devono possedere:
– ISEE inferiore a 9.360 euro annui,
– patrimonio immobiliare diverso dalla prima abitazione, fino a 30.000 euro annui;
– patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie disabili.
Come funzionerà?
Il reddito di cittadinanza ha la durata di 18 mesi entro i quali dai centri per l’impiego verranno inoltrate offerte di lavoro. Di quale lavoro si tratti, considerata la crisi imprenditoriale in cui da anni versa il Paese e la tendenza a delocalizzare all’estero la manodopera delle aziende italiane, non ci è dato sapere. Ma prendiamo per buono l’ottimismo di questo ‘governo del popolo’ o ‘governo populista’ (a voi la scelta!).
Entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km – 100 minuti di viaggio. Se verrà rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km. Se anche questa verrà rifiutata, la terza potrebbe arrivare sull’intero territorio nazionale.
Per le famiglie con disabilità le offerte di lavoro non potranno superare i 250 km.
Il reddito di cittadinanza si potrà richiedere sia direttamente all’ufficio postale che in via telematica, oppure al Caf. All’INPS è affidato il compito di verificare se si è in possesso dei requisiti. Il reddito di cittadinanza viene erogato attraverso una prepagata di Poste Italiane.
Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare. Perciò, si procederà siglando il “Patto per il Lavoro” o il “Patto per l’inclusione sociale”.
Insomma. Se non si è veramente poveri e praticamente senzatetto, con un curriculum che non vanti una formazione tale da accedere a un collocamento ma che necessiti ulteriori corsi formativi, accedere alla misura sarà impossibile.
La perla del giorno
Alla Camera dei Deputati però c’è chi parla del Reddito di Cittadinanza come soluzione per arrestare la fuga di cervelli all’estero e incentivare il lavoro giovanile. Anzi, “togliere dal divano giovani a parcheggio”. Merito della “Manovra del Cambiamento”.