Nuovo anno, nuova collezione e nuovi modi per presentare le collezioni.
Se la pandemia ci ha costretti a rivedere il nostro modo di lavorare, non ha certo limitato la creatività e la voglia di sognare. Lo sa bene Marco Strano, che per presentare “Racconta” la sua nuova collezione wedding couture e alta moda ha immaginato uno scenario onirico, in una delle spiagge più suggestive della Sicilia: Donnalucata.
Così, la nuova collezione è stata trasmessa ieri sulle piattaforme digitali in streaming.
Questa non è una collezione come le altre, è una storia, un racconto. Potrebbe meglio definirsi come una storia d’amore per il ricamo, il pizzo, il tulle e i tessuti in fibre naturali, ma se fosse stato solo questo non sarebbe valsa la pena di raccontarlo.
Vi sono «i desideri delle mie spose, il sogno di un nuovo inizio e la voglia di raccontare con ogni abito una donna. Le donne tutte diverse, semplici ma particolari accomunate da un unico denominatore: la femminilità – così si racconta Marco Strano-».
«Quando ad una collezione non si può dare un nome…bisogna usare una storia che la racconti, un colore predominante: il bianco. Un susseguirsi di sfumature infinite, che si accordano come una musica, che se suonata bene è come sentire il silenzio», continua lo stilista.
Gli abiti hanno seguito il leitmotiv iniziato lo scorso anno, in una commistione di materiali per crearne a sua volta uno nuovo e trasformarlo poi in abito. Il tratto peculiare di quest’anno è l’utilizzo di diverse lavorazioni di tessuto su tessuto, che hanno caratterizzato la collezione attraverso origami fatti con taffetà di seta. Dettagli vintage di diverse epoche storiche utilizzati come accessori, cinture, fiocchi. Intrecci di fili di tulle per realizzare mosaici geometrici. La vibrazione cromatica di bianchi è un must di questa collezione. In ogni abito sono abbinati 2/3 tonalità diverse di bianco. La collezione “Racconta” crea inoltre una fioritura sulle geometrie. L’idea di utilizzare dei ricami, pizzi o tessuti geometrici sui quali incastonare dei fiori, ora in tessuto, ora in macramè. Le linee degli abiti sono abbastanza scivolate con costruzioni in stile anni cinquanta. L’accentuazione del punto vita e i tagli particolari delle gonne, tipici delle sottogonne che si utilizzavano in quegli anni, sono gli elementi principali che ci riportano al passato.
A completare la collezione alta moda l’utilizzo di cappellini anni 40/50 della collezione privata dello stilista. La collezione alta moda è infatti un omaggio a Dior e alla sua famosa giacca Bar che in occasione dell’anniversario, Marco la omaggia e la ricrea a suo modo. Inoltre la leggerezza dei materiali dona agli abiti una grande morbidezza. Tulle con diverse sovrapposizione di colore, ricami stati realizzati creando delle sfumature di colori e utilizzando diversi colori all’interno dello stesso pizzo. Un’ esplosione di colore che crea vibrazioni.
La sfilata è stata ideata da Marco Strano e diretta da Lorenzo Panebianco, prodotta da Video Art Line.
Il trucco della sfilata è stato pensato e creato da Orazio Tomarchio per “La Tuccheria Cherie“ e dal suo staff. Un rapporto speciale che da anni unisce i due artisti siciliani. Per la sposa una base ultra leggera che crea riflessi naturali e luminosi. L’occhio valorizzato con sfumature calde, nuance sabbiate e toni aranciati e terrosi. Sulle labbra un punto di rosa che addolcisce ancora di più il glam. Per l’alta moda invece, il trucco è contraddistinto da toni caldi mettendo in risalto le ombre con un contouring più evidente. Il make-up occhi diventa più drammatico con nuance terra e cioccolato.
I capelli restano morbidi, semplicemente fissati in una mezza coda bassa, baciati dal vento nella parte sposa. Per l’alta moda, invece, si trasformano in chignon per accogliere i cappellini vintage. L’hairstyle vede il tocco di Grazia Giunta, Graziella Politi e Federica Puglisi per Compagnia della Bellezza.
Giochi di fuoco per il gran finale realizzati da Gino Cosentino di Studiolab.