Per Friedrich Nietzsche, Stromboli custodiva la porta dell’Inferno. Per i greci, invece, Vulcano era la dimora di Efesto, il quale avrebbe gettato gli assassini nella bocca fumante del cratere. Eolo aveva fatto delle Isole Eolie la sua dimora prediletta, così come Omero narra nell’Odissea.
Nelle Isole siciliane mito e magia si mescolano con i cieli azzurri, le ripide scalinate, l’odore di zolfo. Un territorio fragile, spesso isolato, che sente il bisogno di un continuo contatto con il divino che alimenta una tradizione orale il cui protagonista è il mondo misterioso. L’arcipelago sferza vitalità ed energia, il mondo bucolico si fa portavoce di quei valori stretti tra i paesaggi brulli dove il mondo onirico trova riparo.
Le streghe “isolane”
La prima cosa che si sente dire non appena sbarcati ad Alicudi è “qui c’erano le streghe”. La leggenda delle “donne che volano” raccontata dagli “arcudari” rilega queste figure soltanto all’isoletta che fu sfondo di un’allucinazione collettiva dovuta al consumo di segale cornuta nel 1902.
Ma in realtà, si tratta di storie diffuse su tutte le isole Eolie: «Ci sono varie credenze ma parliamo di un patrimonio culturale che appartiene a tutte le isole – chiarisce l’antropologa e fiabologa Macrina Marilena Maffei -. Ad esempio il folklorista Giuseppe Pitrè riporta la storia di una donna originaria di Lipari, accusata dal Tribunale della Santa Inquisizione di essere una strega. Questa fu arrestata e rinchiusa in prigione ma evase alzandosi in volo quasi quattrocento anni fa».
«Queste storie che tramandano da anni hanno un fondo di verità molto importante. Il mondo del fantastico avvolge un territorio, come quello delle Isole, dove la notte l’assenza di luce regala la percezione di qualcosa di terribile. Camminando nel buio della notte gli isolani avvertivano sospiri, gemiti e avevano bisogno di attribuire un nome a questi rumori. Certo, la spiegazione più naturale è il vento ma non diventa poi così scontata dal momento in cui in quel posto sono accadute tante cose».
Le isole scrigno di un mondo fantastico
Le leggende che avvolgono le Isole sono il prodotto di miti lontani, tradizioni che si convergono proprio nei territori circondati dal Mar Mediterraneo.
«Pensiamo all‘Asino d’oro di Apuleio, ambientato in Tessaglia, la terra della magia per eccellenza: anche qui si narra di una strega che vola lontano. Nelle isole come queste – sottolinea la studiosa – i ragionamenti vanno oltre il mondo reale, sconfinano in un ambito che si avverte in un luogo sfondo di tanti racconti magici. Ad esempio a Panarea mi hanno raccontato che un uomo ed una donna incontrarono un montone con le corna che gli chiese se volessero dei soldi. L’animale aveva con sè una borsetta».
La Maffei è autrice di diversi libri che raccolgono tutta la potenza della magia eoliana come “La maga e il velo” e “La danza delle streghe”: «Potrei persino raccontare le rotte di destinazione dei voli magici e i doni portati sulle isole nella tradizione, le formule magiche. Ho intervistato la maga più affidabile delle Isole Eolie e mi ha raccontato la sua incredibile esperienza di vita».
Ma come sono le streghe eoliane? Perfide ed argigne o incantevoli fanciulle?
Gli isolani sono un po’ chiusi, riservati, preferiscono tenersi queste leggende per sè.
«Un uomo mi ha raccontato che suo padre diceva che sentiva alcune risate, vedeva la luce delle streghe che banchettavano sulla spiaggia. Lui, sulla sua barca si trovava lontano e voleva andare da loro mentre gli altri lo trattenevano perchè le streghe erano viste come pericolose. Queste storie sono legate a miti lontani: il riso e la luce sono caratteristiche di divinità pre cristiane», chiarisce Maffei.
«Sia a Stromboli che ad Alicudi le streghe assumono un carattere malefico, mentre nel resto delle isole hanno la particolarità di essere streghe gioiose che vogliono partire e andare lontano per scherzare, divertirsi e banchettare. Sia che siano estranee che interne all’isola sono viste dagli isolani nemiche della comunità. Non succhiano il sangue dei bambini, non fanno del male a nessuno, vogliono soltanto allontanarsi per giocare, divertirsi e ballare nello specifico. Le streghe eoliane che solcano il mare, inoltre, rappresentano un richiamo alla sessualità. Anche la famosa visione delle streghe che fanno alzare il vento, e creano tempeste e tromba marine si trasforma in elemento che prende di mira i naviganti. Lo scopo delle streghe è intrattenere rapporti con loro. E dall’altra parte l’uomo sa sempre bloccarle e dominarle in una comunità strettamente patriarcale come quella delle isole», racconta la scrittrice.
«Le visioni si colorano di specificità locali che cambiano da un’isola all’altra ma lo schema è sempre quello. Ad Alicudi, ad esempio, la strega usava dei chiodi per ungersi mentre in altre isole questi erano dentro l’unguento, insomma piccole differenze nelle pratiche magiche perchè lo svolgimento del racconto rimane comunque immutato».
Allucinazioni e leggende
Spiegare qualcosa che va oltre l’esperienza concreta non è mai semplice. La scrittrice Macrina Marilena Maffei, è arrivata nelle isole da viaggiatrice. Tanta la passione per la cultura di mare, e una domanda che le ronzava nella testa: qualcuno ne ha scritto?
«Nel 1500 si udivano già le storie di Diana e le sue seguaci, tutte donne che si alzavano in volo. – racconta l’antropologa – Così i primi studiosi, come lo scienziato Giambattista Della Porta, collegarono tali visioni soprannaturali all’effetto di sostanze allucinatorie presenti nei decotti. Però dobbiamo dire che questo punto di vista non può vincere. Il mito è talmente più antico che almeno che non si mostrasse che ci fosse una volontà di prendere allucinogeni, dovremmo parlare di un rito e non più un mito. E le Eolie hanno conservato in tutti questi anni il loro aspetto magico».
«Le streghe appartengono al patrimonio delle isole. Ricordo che una donna, nata nel 1930, mi raccontò che la nonna le narrava che ogni sera vedeva nel cratere di Vulcano un vecchio che andava avanti e indietro. Tutti lo vedevano: pensavano fosse il diavolo. Così dopo il tramonto si chiudevano nelle case perchè credevano che il diavolo girasse per le strade», così la scrittrice ci regala un’ultima storia.
Dietro la placida vita isolana, si nasconde il dinamico mondo della magia.