Con un articolo dal titolo “Sindrome Neurologica Post COVID-19: Una Nuova Sfida Medica” (Post-acute COVID-19 neurological syndrome: A new medical challenge) pubblicato a marzo sulla rivista internazionale Journal of Clinical Medicine, un gruppo di ricercatori siciliani mette l’allerta sulla nuova sfida medica: il post Covid.
Il mondo scientifico si domanda per quanto tempo la pandemia lascerà segni sulla popolazione.
Se da una parte l’avvento dei vaccini anti SARS-CoV-2 sta contribuendo a portare serenità alla popolazione, dall’altra le conseguenze del virus su coloro che hanno contratto la patologia sembrano appena all’inizio.
Infatti, con la sindrome post-Covid si intendono tutta una serie di sintomi, più o meno severi, che colpiscono tra il 70 e l’80% di coloro che hanno superato l’infezione e questo sembrerebbe indipendente dal livello di gravità con cui ne siano stati colpiti.
«Molti studi eseguiti analizzando centinaia di pazienti hanno dimostrato che la stanchezza è il più ricorrente tra i sintomi ed è presente in circa l’80% dei pazienti analizzati. Tra questi oltre il 40%, dopo la guarigione, manifesta problematiche neurologiche, come perdita dell’olfatto e del gusto, vertigini, stato confusionale, depressione e mal di testa ricorrente», spiega Domenico Nuzzo, coordinatore dello studio e neurobiologo dell’IRIB-CNR di Palermo.
«Spesso si tratta di sintomi inizialmente ritenuti secondari rispetto a quelli più devastanti relativi all’infezione, ma che oggi, grazie anche al progredire delle ricerche scientifiche della conoscenza sulla patologia, ricevono maggiore attenzione», dice Pasquale Piccone, neurobiologo dell’IRIB-CNR e co-autore dello studio.
Dello stesso avviso è Daniela Giacomazza, biologa dell’IBF-CNR, che aggiunge: «Oggi numerosi ricercatori stanno affrontando le problematiche legate all’infezione da SARS-Cov-2 allo scopo di chiarire le manifestazioni cliniche durante e post-infezione».
E.G.