Settantanove progetti, 18 dei quali già in cantiere fra cui tre già conclusi e prossimi all’inaugurazione, altri 12 in opera entro fine marzo. Obiettivo, dare alla Sicilia 520 nuovi posti di terapia intensiva e riconfigurare 27 pronto soccorso dotandoli di percorsi separati per i pazienti sospetti Covid.
Il Piano di potenziamento delle strutture sanitarie siciliane viaggia come un treno. È il presidente della Regione Nello Musumeci a fare le vesti di commissario delegato per l’attuazione degli interventi finalizzati alla realizzazione delle opere previste nel Piano regionale e che vede come soggetto attuatore l’ingegnere Tuccio D’Urso e la sua squadra di quattro funzionari regionali.
La Sicilia è la prima regione d’Italia nell’avanzamento del programma di riqualificazione della rete ospedaliera.
Il progetto è certamente ambizioso a livello di tempistiche, riguardando ben 16 delle 19 Aziende ospedaliere della Regione.
Il punto d’arrivo è la realizzazione di 700 posti di terapia intensiva complessivamente disponibili nell’Isola e adeguare le strutture dei pronto soccorso, dove spesso pazienti normali e pazienti con patologie infettive, tra cui il Covid, rischiano di incrociarsi pericolosamente.
Il piano nasce in attuazione delle norme di legge del maggio-luglio 2020, varate per colmare il gap manifestatosi in tutta la sanità italiana sul numero esiguo di terapie intensive e sui percorsi indifferenziati nei pronto soccorso. In Sicilia c’erano solo 180 posti di terapia intensiva. Adesso diverranno presto 700.
Per realizzare le 520 nuove terapie intensive ed effettuare gli interventi sui pronto soccorso è prevista una spesa di 240 milioni di euro, fondi che provengono dal Piano nazionale varato dalla struttura commissariale guidata fino a ieri da Domenico Arcuri e da un co-finanziamento della Sanità regionale.
Un team di esperti per realizzare in pochi mesi progetti che ci impiegano anni
La struttura di attuazione del Piano regionale vede l’ingegnere D’Urso alla guida di un team di quattro funzionari provenienti dal Dipartimento Energia. Uno di questi ha la funzione di “validatore” delle procedure e di una figura legale necessaria per la firma dei contratti d’appalto.
Una struttura snella, dunque, che riesce ad operare con estrema rapidità, anche perché si affida a fornitori delle attrezzature e a imprese realizzatrici delle opere già selezionati con gli “accordi quadro” nazionali fatti proprio dalla gestione Arcuri.
Un’opzione che ha permesso di velocizzare tutte le procedure amministrative per far partire i cantieri una volta che la progettazione esecutiva è in capo alle imprese appaltatrici.
«In diciotto cantieri siamo già al lavoro, entro fine marzo ne apriremo altri 12 – anticipa D’Urso -. E in ogni caso entro giugno le opere più semplici saranno concluse e comunque tutti gli interventi previsti saranno avviati».
Eccetto due, decisamente più complessi, che riguardano l’ospedale Cervello-Villa Sofia di Palermo. Anche questi, però, partiranno senz’altro entro fine anno. Intanto ci sono già i primi interventi in dirittura d’arrivo: le terapie intensive all’ospedale Garibaldi centro a Catania e quelle dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, in provincia di Agrigento.
I numeri del piano
79 interventi
71 progetti esecutivi
16 Aziende ospedaliere e sanitarie interessate dagli interventi
27 pronto soccorso
30 presidi ospedalieri
520 nuovi posti di terapia intensiva accreditabili
18 cantieri aperti
27 cantieri aperti entro marzo, 77 entro giugno
3 terapie intensiva aperte entro il 15 marzo
9 Imprese esecutrici
1 dirigente e 5 funzionari organico complessivo della struttura commissariale