Una problematica che da ben 30 anni inietta il suo veleno nel mare catanese finalmente raggiunge una svolta: sarà la Sidra, la società che gestisce il servizio idrico integrato della Città Metropolitana di Catania, a dover fermare lo sversamento delle acque del canale Arci nel mare della Plaia per via dell’impugnativa del titolare di uno stabilimento balneare.
A stabilirlo con un’ordinanza cautelare emessa con procedura d’urgenza, il Giudice del tribunale civile di Catania Fabio Salvatore Mangano.
Nell’ordinanza il giudice ha chiarito che «appare necessario mantenere distinto il profilo della proprietà dall’aspetto gestorio, poiché non sembra dirimente la circostanza che il 23 aprile dello scorso anno il Consorzio ASI abbia trasferito al Comune di Catania la proprietà delle strade e delle relative pertinenze ed infrastrutture ad uso pubblico (pubblica illuminazione, reti acque piovane sia interrate che a cielo aperto, etc.) ricadenti nel territorio della zona industriale di Catania. Su questi presupposti, viene riconosciuto alla Sidra l’obbligo di gestione e manutenzione dei canali difettando, invece, la legittimazione passiva sostanziale in capo al Comune di Catania e ad IRSAP».
«Pertanto è legittima e meritevole di tutela l’esigenza di assicurare l’urgente mediante l’emissione di un ordine di immediata cessazione della condotta illecita da parte di Sidra s.p.a., la quale dovrà provvedere a fare cessare immediatamente il versamento a mare delle acque provenienti dal canale Arci. Le modalità attuative -prosegue la nota del Tribunale- vanno rimesse alla determinazione di Sidra la quale ben potrà procedere all’esecuzione dei lavori di sbarramento del canale e sollevamento delle acque già in precedenza adottati dal Consorzio ASI e da IRSAP ovvero adottare qualunque ulteriore accorgimento idoneo a rendere effettivo il divieto immediato di scarico a mare».
«Un provvedimento che fa chiarezza sulle competenze -ha detto il sindaco Salvo Pogliese – e sulle tante semplicistiche interpretazioni di una vicenda, invece, particolarmente complessa come ha anche dimostrato la riunione convocata dal prefetto su mia richiesta. Ho sentito il presidente della Sidra Fabio Fatuzzo che mi ha comunicato di avere già dato disposizioni ai tecnici affinchè, già nelle prime ore di domattina, si provveda a sbarrare il canale come ha ordinato il giudice. Voglio ricordare -ha detto il sindaco Pogliese- che ci siamo adoperati per anticipare il pronunciamento per agire tutti nella massima trasparenza».
«A quanti hanno scoperto solo adesso il problema dello sversamento in mare, che esiste da oltre trent’anni, ricordiamo che già nel marzo del 2020 l’assessore comunale all’ambiente Fabio Cantarella aveva presentato una specifica denuncia alla magistratura», sottolinea il primo cittadino.
Un’azione che contribuisce a rendere più sicura e funzionale la Plaia di Catania: al momento sono due le spiagge libere attrezzate aperte. Attesa l’apertura della spiaggia libera n. 1 denominata di recente Etna che completerà il trittico dello spazio gratuito entro giugno come mai successo finora.
E.G.