Sono vent’anni di storia raccontati dagli occhi di una piccola iraniana che cresce, cambia, si ribella e conosce la storia della sua famiglia e del suo paese: Persepolis è l’autobiografia a fumetti della regista Marjane Satrapi, capolavoro d’animazione che dal 4 marzo gira per le sale italiane in una nuova edizione 4K e che stasera 19 marzo alle 20.30 sarà proiettato al Rouge et noir di Palermo.
Con la firma di Marjane Satrapi e Vincent Parronnaud, il film è stato candidato agli Oscar nel 2007, ed è basato sull’omonima graphic novel dell’autrice iraniana: l’edizione restaurata è distribuita dalla Cineteca di Bologna con il suo progetto Il cinema ritrovato al cinema, e sarà disponibile nella versione originale francese, con le voci di Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve, e in quella italiana con le voci di Paola Cortellesi, Licia Maglietta e Sergio Castellitto. La proiezione al Rouge et Noir sarà introdotta da Antonino Pirrotta e Salvatore Di Marco, direttori della Scuola del fumetto di Palermo, soci fondatori della Grafimated Cartoon e fumettisti.
È un romanzo di formazione – oltre che una storia personale – quello raccontato da Satrapi: la vicenda inizia poco prima della Rivoluzione iraniana, vista dagli occhi di bambina dell’autrice, che mostra come le speranze della gente furono sempre più infrante quando al potere salirono i fondamentalisti islamici, obbligando le donne a coprirsi e imprigionando migliaia di persone. Gli anni d’infanzia e adolescenza della protagonista proseguono in un percorso di contraddizioni, sentimenti alienanti e voglia di libertà, fino a quando – all’età di ventuno anni – non decide di espatriare. Sono le memorie dell’autrice a fare da trama narrativa: si ripercorre la sua infanzia a Teheran, ai tempi della caduta dello Scià, fino all’emigrazione in Austria, che sancisce il suo venire a contatto con la realtà occidentale, e le conseguenti presa di coscienza e crescita personale.
La storia mette in risalto le forme repressive che il potere può assumere, con uno sguardo dall’alto e a tratti ironico, ponendo a confronto due modelli di civiltà per metterne in risalto le rispettive relatività. Ma è anche un film che vuole mostrare quanto il mondo interiore, fatto di sentimenti ed emozioni, sia legato alla vita collettiva. Una storia personale che diventa politica e universale: da perno le vicende e sensazioni di una giovanissima protagonista in cerca del suo posto nel mondo, che scopre e si ribella a ciò che la circonda. Al contempo, la sua storia diventa testimonianza reale e tangibile della situazione iraniana.