E’ stato un risveglio doloroso e pieno di lacrime quello di Mascalucia che piange la morte della piccola Elena Del Pozzo, uccisa dalla madre Martina Patti.
Una morte che non trova spiegazioni, non si può accettare, genera sconforto non solo tra gli abitanti del paese ma anche tra chi ha sentito questa notizia, una di quelle su cui non si vorrebbe mai scrivere.
Migliaia i messaggi di cordoglio sui social per esprimere vicinanza alla famiglia, devastata dalla sofferenza, con l’eco delle urla dei nonni paterni che ieri al ritrovamento del corpo urlavano «E’ mia nipote, voglio il suo corpo, è mia».
Il Sindaco, il Presidente del Consiglio, la Giunta, il Consiglio, il Segretario Comunale,di Mascalucia e il Parroco – si legge in una nota – invitano la comunità a raccogliersi in preghiera in questo momento di immenso dolore, sospenendo tutte le celebrazioni in onore di San Vito.
Oggi alle 19:00, presumibilmente nel Santuario di Mompilieri si celebrerà un momento di preghiera in memoria della piccola Elena.
La Santa messa sarà presieduta da Mons. Luigi Renna, alla presenza di tutte autorità civili e militari, tra cui il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi.
La ricostruzione del delitto
Il corpicino della bambina è stato ritrovato nelle campagne adiacenti all’abitazione in cui viveva con la madre, che dopo averla avvolta in secchi neri l’ha semi sotterrata, con una pala e un piccone che tenevano in giardino.
La bimba è stata uccisa con un fendente, un coltello da cucina con diversi colpi al collo, all’orecchio, alle spalle.
Ai carabinieri e alla Procura la donna ha confessato «L’ho uccisa io Elena,a non so spiegarmi il perchè».
E’ crollata ieri dopo un’intera notte d’interrogatorio.
A chi indaga appare «assente e distante». Aveva premeditato l’omicidio dopo averla presa lunedì pomeriggio all’asilo a Tremestieri Etneo, simulando un finto rapimento.
La giovane madre ammette le sue colpe e dice di avere agito da sola, versione confermata dagli inquirenti che parlano di un «orrendo crimine commesso in maniera solitaria» ma non hanno ancora chiuso le indagini.
Sul movente Martina Patti fa scena muta, ma c’è però un’ipotesi: la gelosia nei confronti dell’attuale convivente dell’ex compagno Alessandro Del Pozzo, 24 anni.
La gelosia per l’affetto che Elena mostrava nei confronti della nuova compagna del papà.
Una rabbia che Martina forse covava dentro fino ad esplodere in questo terribile gesto.
A fare scattare la ‘scintilla’ potrebbe essere stata la sera trascorsa dalla piccola con i nonni paterni e la felicità dimostrata dalla bambina verso quella che sarebbe dovuta diventare la “matrigna”.
Al mattino la zia accompagna all’asilo Elena, la madre la va riprendere alle 13.30 e torna a casa, a Mascalucia.
Poi esce nuovamente con l’auto, per creare un diversivo e ritorna nell’abitazione.
E’ in quel lasso di tempo che sarebbe stato commesso il delitto, tra l’abitazione e il terreno abbandonato a seicento metri di distanza dove la madre ha seppellito il corpicino.
Intanto l’amministrazione comunale di Mascalucia ha disposto il lutto cittadino per il giorno dei funerali.