Oltre un secolo fa a Catania nascevano alcune importanti case cinematografiche: Etna, Katana, Sicula e Jonio. Il racconto di quella che fu una stagione di divi e stelle nella città di Catania.
Siamo nel primo decennio del 900, tra il 1913 e il 1917 quando la città di Catania convertì antiche tradizioni teatrali e nascenti attività imprenditoriali portando così alla nascita delle prime case di produzione cinematografiche.
Sono quattro le case di produzione cinematografica catanesi che in quegli anni portarono in città divi e stelle del cinema realizzando pellicole di grande pregnanza scenografica e costumistica. Catania si guadagnò allora la definizione di Hollywood del muto ai piedi del Vulcano.
Fu quello il capitolo più esaltante della storia del cinema siciliano. Un movimento che creò un indotto economico non indifferente con l’apertura di sale cinematografiche e la nascita di riviste di settore.
L’Etna film
La prima casa cinematografica ad aprire fu l’Etna film fondata il 31 dicembre 1913 dal cav. Alfredo Alonzo, industriale dello zolfo siciliano. Gli stabilimenti si trovavano nella zona Cibali ed erano talmente tecnologici da far considerare l’Etna film una delle più grandi industrie cinematografiche d’Europa.
L’Etna Film intratteneva contatti con gli scrittori e attori catanesi quali Capuana, Verga, Martoglio, Musco, Grasso e Ballistreri. La casa cinematografica catanese inoltre puntava alla conquista dei mercati stranieri, primi tra tutti la Spagna e l’America latina. Purtroppo, nonostante gli ottimi risultati e gli investimenti, la casa cinematografia ebbe vita breve. A causa della tassa sugli spettacoli cinematografici, la chiusura die mercati esteri, la crisi di maestranze e attori che partivano per la guerra e le varie difficoltà economiche l’Etna film fu costretta a chiudere a metà del 1916.
Tra i più importanti titoli ricordiamo: “Christus”, “La sfinge dello Ionio”, “La danza del diavolo”, “Paternità”, “Poveri figliuoli”, “La guerra” e “Pulcinella”
Nel frattempo, nel 2015 erano sorte le altre tre case cinematografiche catanesi.
Sicula Film
La casa cinematografica Sicula Film nacque per volontà dell’avv. Gaetano Tedeschi dll’Annunziata e del Cavaliere Pietro Platania. Gli stabilimenti si trovavano al numero 50 di via Umberto. La Sicula film puntò sugli attori coinvolgendo ad esempio Elvira Radaelli, Attilio Rapisarda e Mariano Bottino. Pochi i titoli che restano di questa casa cinematografica tra cui il cortometraggio “L’alluvione del 22 novembre a Catania”, “L’alba di libertà”, “Present’arm!” e “Vincolo segreto”.
Katana Film
La casa cinematografica Katana Film nasce nel febbraio del 1915 per volontà dei catanesi Alfio Scalia e Giuseppe Coniglione. La sede si trovava in via Lincoln 71-73, l’attuale via di San giuliano.
Diversi furono i generi cinematografici toccati dalla Katana film: dramma moderno, dramma di ambiente siciliano, satira. Il primo film prodotto fu “Il Latitante”. Tra gli altri film prodotti ricordiamo “Anime gemelle”, “Il signor Diotisalvi”, “Macchia indelebile”, “Amore e politica”, “Una miss originale”.
Jonio Film
Quella dello Jonio film fu una breve esperienza voluta dall’industriale del vetro Filippo Benanti. La sede della casa cinematografica si trovava in via Quartieri Militari 14-16, una traversa di via Plebiscito.
Accanto a Filippo Benanti, come direttore artistico si affiancò l’avvocato Pietro Licciardello. I due decisero di realizzare opere basate su fatti di cronaca e folclore. La produzione della Jonio Film è infatti costituita principalmente da riprese dal vero e da Cinegiornali. Ricordiamo ad esempio le riprese della Festa di Sant’Agata e di Sant’Alfio e I funerali del ministro degli esteri A. Di San Giuliano.
Due i film a soggetto realizzati: uno ambientato nell’antica Roma dal titolo “Valeria”. Nel cast figura anche la moglie di Filippo Benanti, Anna Caraci in dolce attesa. “Valeria” fu girato tra il boschetto della plaja e i colonnati dell’Orto Botanico. Il film rimase inedito ed oggi restano solo alcuni fotogrammi. Il secondo fu “Gli irredenti”, racconto patriottico elegante con una nitida fotografia e meravigliosi effetti luce. Tra i progetti non realizzati invece “Onore e coscienza”.
A segnare la fine di questa intensa attività culturale catanese furono gli eventi bellici, proprio quando il cinema siciliano e i particolare quello catanese iniziava ad ampliare i propri orizzonti.