Uno sguardo di sintesi del rapporto tra il pittore milanese Michelangelo Merisi e gli artisti attivi in Sicilia nel 1600: la mostra La Sicilia di Caravaggio – a cura dello storico dell’arte Pierluigi Carofano in collaborazione Nicosetta Roio – è ospite dal 30 marzo al 3 novembre al Convitto delle arti Noto Museum, a Noto, e ha lo scopo di mettere in evidenza le risposte che gli artisti del periodo seppero dare alla rivoluzione pittorica portata avanti da Caravaggio, rimasto in Sicilia dal 1608 al 1609 dopo essere fuggito dal carcere di Malta.
L’esposizione è prodotta da Mediatica, impresa culturale leader nell’organizzazione di mostre d’arte in Sicilia, ed è promossa dal Comune di Noto, dall’Assessorato alla Cultura e dal sindaco Corrado Figura. Patrocinata dal Ministero della Cultura e dall’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, la mostra raccoglie idealmente il testimone della grande mostra Caravaggio in Sicilia, il suo tempo, il suo influsso, allestita a Siracusa e che, nel 1984, ha dato il via a un nuovo filone di ricerca e studi monografici sugli artisti influenzati da Caravaggio durante la sua permanenza sull’isola.
L’esposizione è suddivisa in tre sezioni, con circa 30 opere provenienti da musei, gallerie e fondazioni di città italiane ed estere: la prima è dedicata agli artisti attivi in Sicilia e nel viceregno spagnolo, che conobbero personalmente Caravaggio e che oggi sono considerati di caravaggisti di prima e seconda generazione. La seconda si rivolge al passaggio ad un naturalismo in chiave classicista e barocca. Infine, l’ultima sezione è dedicata a Caravaggio e affronta il tema della sua presenza in Sicilia. Il percorso presenta anche uno spazio multimediale e immersivo intitolato Caravaggio Experience.