Sembrerebbe scongiurato il pericolo di un lockdown in Sicilia malgrado i recenti dati del bollettino giornaliero che segnalano, soltanto ieri, oltre 1200 casi e 19 morti.
La Regione, secondo alcune indiscrezioni, rimarrà in zona arancione almeno fino al 13 aprile. Un sospiro di sollievo, almeno per il momento.
L’Isola, infatti, conta ben 28 zone rosse: la “new entry” è Mazzarino, poi Ribera, Comitini, Racalmuto, Siculiana, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Santa Margherita di Belice, Lampedusa e Linosa nell’Agrigentino; Santa Maria di Licodia e Biancavilla nel Catanese; Francavilla di Sicilia e Gaggi nel Messinese; Caltanissetta, Serradifalco nel Nisseno; Trabia, Caltavuturo, S. Mauro Castelverde, Ventimiglia di Sicilia, Borgetto, Ciminna, Mezzojuso e Partinico in provincia di Palermo; Acate e Scicli, nel Ragusano, Centuripe e Regalbuto, in provincia di Enna; Priolo Gargallo in provincia di Siracusa.
Ma mentre l’Rt nazionale si abbassa, in Sicilia sembra risollevarsi vertiginosamente. Secondo il report del monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità relativo alla settimana 22-28 marzo, sono ben undici le Regioni e province autonome con Rt maggiore di 1: Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana, valle d’Aosta e Veneto.
A preoccupare anche l’aumento, a livello nazionale, dei ricoveri in terapia intensiva e in regime ordinario.
E.G.