Se Musumeci si dimettesse entro pochi giorni, l’Isola andrebbe alle urne già il 26 giugno. Non è facile la scelta per il governatore: studiare una data per mettere in difficoltà gli avversari dopo il mancato ok da Prima L’Italia, significherebbe dover firmare i documenti entro il 23 aprile.
Ma il Presidente della Regione Siciliana ci crede ancora in Matteo Salvini. Basterebbe un segnale per sbloccare la situazione, avere l’appoggio necessario e “difendersi” contro il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che non le manda proprio a dire.
Secondo il coordinatore regionale degli azzurri, Miccichè infatti il “Musumeci Bis” non s’ha da fare: «Il problema è che se lo ricandidiamo si perde sicuro. Matematico. Ecco, se non risolviamo questo problema, difficilmente risolveremo anche gli altri».
Nello Musumeci però si dimetterebbe senza aver approvato Finanziaria e bilancio. L’altra ipotesi sul tavolo è l’azzeramento della Giunta, come il governatore ha più volte minacciato senza mai andare fino in fondo alla faccenda.
E.G.