
Ho finto di essere interessato ad arruolarmi nella missione “Defend Europe”, sulla nave C-Star, battente bandiera mongola ma normalmente ancorata nello stato di Gibuti, noleggiata dal movimento di ultradestra “Generazione Identitaria”, per andare a caccia di migranti nel Mediterraneo e consegnarli alla Libia. Dove li aspetta, fame, tortura, sfruttamento e morte.
La C-Star sembra appartenere alla compagnia Maritime Global Service Ltd, con sede a Cardiff. Il direttore della compagnia è lo svedese Sven Tomas Egerstrom, condannato dai tribunali svedesi a due anni di reclusione per frode nel 2002 e attualmente al vertice di un network di società che operano nell’ambito della sicurezza privata.
Il sito della Maritime Global Service è composto da una sola pagina, e indirizza a un altro sito, quello della C-Vessel, anch’essa con sede a Cardiff, società fondata nel 2012 per “lo sviluppo di servizi di sicurezza forniti dalla costa dell’Africa orientale”.
Ho scritto di essere interessato all’arruolamento sulla nave antimigranti ai responsabili della missione: al coordinatore nazionale di Generazione Identitaria Lorenzo Fiato, e al movimento attraverso la pagina Facebook.
Ma prima ho dato un’occhiata in giro e ho scoperto che Generazione Identitaria è presente in almeno sei città italiane (Roma, Brescia, Bergamo, Modena, in Sardegna, in Friuli). Ho scoperto che hanno pure volantinato a Palermo e che la prima azione di disturbo contro le navi delle Ong, di fatto l’apertura ufficiale della campagna Defend Europe, l’hanno fatta a Catania, il 12 maggio, a bordo di una piccola imbarcazione, contro la nave S.O.S. Mediterranèè.

Ho saputo anche, da un appello della rete antirazzista e di altre associazioni, che a Catania gli identitari intendevano approdare in questi giorni, con la C-Star, per fare rifornimenti e reclutare volontari, ma che sono stati fermati nel porto di Suez per irregolarità nei documenti. E lì ancora si trovano.
Ho detto a quelli di Generazione Identitaria di chiamarmi Giovanni e di volermi imbarcare sulla nave. Fiato mi ha chiesto se avevo esperienza e poi mi ha detto di inviargli un curriculum, l’avrebbe valutato con gli altri, e comunque potrei servire. Dall’account del movimento stesso registro: “Ciao per questa missione siamo al completo. Vuoi candidarti per le prossime? Hai esperienza in mare? Umberto“. E poi anche loro mi hanno chiesto il curriculum.
Anche così arruolano i nuovi volontari, via social. E non è che manchi materia prima. Sulla pagina facebook degli identitari – che conta oltre 35.000 fan – tanti commenti di incoraggiamento, e c’è chi chiede di arruolarsi. Ma ciò che più sorprende è la campagna di crowdfunding, fatta attraverso il sito WeSearchr: in sette giorni ha raccolto più di 125.000 euro, il costo, almeno, di altre due missioni: “Abbiamo due navi”.

Su Instagram ci sono le foto della missione di maggio a Catania e di altre attività come i corsi di addestramento organizzati dal movimento.
Sul sito c’è un programma di 25 punti che ricorda – e non esagero – le leggi razziali. Come per esempio il punto 11 che prevede la possibilità di accesso agli ospedali e a tutti i servizi sociali riservata solo agli italiani.
Tra i coordinatori nazionali degli identitari figura, oltre a Lorenzo Fiato e a Gian Marco Concas anche il leader del movimento giovani padani, Andrea Crippa.
Tra i moderatori della fanpage di Generazione Identitaria, invece, sembrerebbe esserci Mattia Olivero, security operator, laureato all’Esa, l’accademia di sicurezza europea con sede a Breslavia, in Polonia.

L’Esa sforna ogni anno centinaia di mercenari destinati ai diversi teatri di guerra, dall’Ucraina all’Iraq.

Intanto, la nave antimigranti è ancora bloccata nel porto di Suez, come conferma anche la geolocalizzazione del sito di marine traffic. In attesa di ripartire per Catania dove la attendono i primi volontari tedeschi giunti in città per imbarcarsi sulla C-Star.

Ma la attendono anche le associazioni antirazziste che hanno organizzato per oggi una conferenza stampa annunciando che vigileranno per impedire che la C-Star possa approdare nel porto etneo.
