«Tanto impegno e creatività sono gli ingredienti del nostro progetto». Renato Basile crede fortemente nella rinascita di San Berillo, quartiere di Catania storicamente degradato e abbandonato al suo destino, tanto da aprire il museo Reba, un concentrato di arte e design. 

«Il nostro è un processo di rigenerazione totale, che non riguarda solo le strade di un quartiere abbandonato, ma soprattutto le persone che ci abitano. Sono loro la nostra priorità perché per dare nuova vita a San Berillo bisogna partire dal dare una nuova vita e una nuova possibilità ai suoi abitanti. Architettura proibita. San Berillo si riveste di bellezza è un progetto ampio iniziato nel 2009 che abbraccia non solo il museo Reba, ma anche workshop, collaborazioni con università straniere, molte attività culturali partendo però dalla ristrutturazione fisica. Molti degli immobili presenti sono quasi inagibili, mancano i tetti e le donne lavorano lì dentro in una situazione di estremo pericolo. Quindi innanzitutto faremo dei lavori di messi in sicurezza, tutti con fondi privati».
Oltre l’apertura del museo Reba uno dei lavori già ultimati dal gruppo è la realizzazione di uno spazio urbano in via Currò. «Abbiamo impie
gato più di un anno per decidere cosa fare lì, vogliamo che il progetto e i lavori rispondano davvero alla domanda e all’esigenza degli abitanti, guadagnandoci innanzitutto la fiducia dei proprietari. Ed è il fatto che l’area realizzata con panchine e verde sia utilizzata da tutti dimostra che abbiamo scelto quello che davvero serviva. Ma non vogliamo fermarci a questo ma offrire davvero dei lavori e dei corsi di formazione alle prostitute che vogliono cambiare vita e mestiere coinvolgendo varie aziende. Nessuna di loro vorrebbe restare lì in quella condizione di pericolo e riuscire a dare realmente un’opportunità a tutte è il nostro obbiettivo concreto».
