Il Museo del cinema situato all’interno del centro “Le Ciminiere” è un vero fiore all’occhiello per la città di Catania. Un luogo da visitare e che dovrebbe essere maggiormente tutelato, apprezzato e valorizzato.
Il Museo del Cinema di Catania è un progetto dell’architetto italo-svizzero François Confino, già autore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Al suo interno è possibile vivere una duplice esperienza: il percorso didattico attraverso la storia del cinema, dalle sue prime espressioni preistoriche ai giorni nostri, si intreccia a un percorso “esperienziale” dove le immagini, i luoghi, gli oggetti, i suoni si incontrano. Ed ecco che improvvisamente ci si sente catapultati all’interno di alcuni dei film più amati.
Il percorso didattico
Il percorso inizia alla scoperta dei proiettori, dai primi con funzionamento manuale a quelli più moderni. Magnifiche testimonianze di come la settima arte si sia evoluta nel tempo. Tutti strumenti utilizzati e che hanno una storia da raccontare.
Al piano superiore ci si imbatte subito in una scultura creata dall’artista contemporaneo Patrice Ferrasse nel 2003 proprio per il Museo del Cinema di Catania. Una scultura che richiama il contesto pre-industriale e le invenzioni che ne caratterizzano l’atmosfera. In essa viene descritto il movimento che è alla base della storia del cinema. Al centro della struttura vediamo una macchina da cucire Singer in funzione e una bicicletta. Un orologio ci ricorda come il cinema può portarci indietro o avanti nel tempo. Un tamburo e un omino che si muove ci ricordano invece il teatro delle ombre e il futurismo. Il cinema è universale, un’arte presente in tutto il mondo. E proprio attraverso un mappamondo ci immergiamo nel cinema, nelle immagini.
Il percorso continua con un excursus storico, una descrizione delle leggi ottiche e un quadro delle scoperte cinetiche che precedettero la prima proiezione del cinematografo dei fratelli Lumière a Parigi il 28 dicembre 1895 fino ai primi cartoni animati, le prime pellicole sonore e i primi film digitali.
Il percorso immersivo
All’interno di una vera e propria riproduzione di una sala cinematografica si assiste a un breve video. Un viaggio attraverso il cinema. Un luogo dove amore, divertimento, canto, ballo, battaglie prendono vita. Il percorso esperienziale-immersivo prende vita e dopo il video si è catapultati in un cortile siciliano dove viene riprodotto il film “La finestra sul cortile”. Si susseguono delle stanze dove tra luoghi, locandine e riproduzioni video ci si trova all’interno di alcuni dei più bei film.
La visita termina con la storia di alcune delle più importanti case cinematografiche catanesi del primo 900: Etna, Katana, Sicula e Jonia che realizzarono pellicole di grande pregnanza scenografica e costumistica. Un lavoro che portò all’apertura di nuove sale cinematografiche nonché alla nascita di riviste specializzate.
Un Museo forse dimenticato dalla politica catanese
Quando si termina la visita del Museo del Cinema di Catania ci si rende conto di quanto spesso si possa prestare poca importanza a ciò che a noi è realmente più vicino. Sempre pronti a visitare musei e mostre quando ci troviamo in viaggio, spesso perdiamo di vista quello che la nostra terra ha da offrire. Un errore non solo nostro a quanto pare.
Ciò che finora non è stato detto è che in questo percorso così ben organizzato e sapientemente raccontato dalle guide, troppe sono le cose non funzionanti o mal funzionanti. Una visita che quindi viene macchiata da errori ancora una volta al di sopra di chi a questo Museo tiene davvero e con cura e dedizione ne racconta le storie al suo interno. Un errore ancora una volta della mala politica, di quell’Assessorato alla Cultura di Catania che forse ha dimenticato che il Cinema è, secondo la definizione del critico Ricciotto Canudo del 1921, la “Settima Arte”. Un’arte che merita rispetto all’interno di un Museo funzionante e che per funzionare correttamente necessita di Fondi.