La monogamia è davvero così impossibile? Siamo animali sociali troppo sociali?
La monogamia, come sappiamo, è l’unione di una coppia in qualsivoglia forma di relazione stabile. Una relazione che dura nel tempo e che ha carattere esclusivo. La monogamia è senz’altro un’invenzione dell’uomo che ha creduto di poter concentrare in un unico nucleo, in un unico ambiente, due persone che formeranno una famiglia che condivideranno impegni, amore, sesso, difficoltà e gioie. Un’idea che sempre più frequentemente si rivela fallimentare.
Tantissime sono le coppie infatti che “scoppiano” appunto a causa dell’infedeltà di uno dei due o, perché no, di entrambi.
Argomento fino a qualche anno fa quasi tabù, la poligamia si intreccia spesso con dinamiche sessuali quali “le coppie aperte”o lo “scambio di coppia”.
Abbiamo sentito il nostro sessuologo di fiducia il Dottor Platania che ci ha parlato di monogamia.
«La gente ha spesso una visione negativa dei rapporti non monogami. Un’idea condizionata dalla nostra cultura, dai film romantici o i cartoni Disney con cui tutti siamo cresciuti. Ci viene costantemente mostrata l’idea di una relazione che non corrisponde alla realtà e che ha come un’unica opzione la monogamia. Ricordiamoci però che la nostra specie in realtà nasce come non monogama».
Ma come si manifesta “l’insofferenza da monogamia”?
«Succede che spesso nella coppia uno dei due o entrambi iniziano ad avere fantasie su altre persone o si trovano direttamente in contatto con altra gente e nonostante l’amore e l’affetto per il proprio partner sentono attrazione fisica o mentale verso “l’altro”. Ci si chiede se questo possa essere giusto, normale, corretto o sbagliato, soprattutto dal punto di vista morale. Soprattutto qui in Italia nell’affrontare questa tematica siamo fortemente influenzati dalla dottrina cattolica e dall’idea del “finché morte non ci separi”».
Sopravvivere una vita all’interno di una relazione monogama sembra quasi un atto eroico…
«Le statistiche ci dicono che circa il 50% dei matrimoni terminano per infedeltà. L’idea che una relazione possa durare per sempre è quasi utopistica soprattutto oggi che l’aspettativa di vita è notevolmente aumentata».
Ma la non monogamia equivale al tradimento?
«Non necessariamente. Per tradimento si intende un venire a meno a un patto che è almeno sottinteso se non esplicito. Un patto che vede quella relazione come monogama ed esclusiva. Si tradisce quindi la fiducia venendo meno a quel patto. Esiste poi il mondo della non monogamia etica o consensuale dove i due partner sono entrambi consenzienti al non avere l’esclusività che può essere sessuale, emotiva, romantica ecc… Ci sono una miriade di possibili relazioni non monogame. Esistono i monogami “tolleranti” che accettano la possibilità di un bacio o di “toccatine” superficiali con un’altra persona. Ci sono le coppie aperte dove i partner sono liberi di fare sesso con altre persone, senza però avere con queste relazioni affettive. Esiste il “don’t ask don’t tell”, quindi la libertà di poter fare ciò che si vuole senza dirlo al partner che non chiederà comunque nulla. Esiste la regola delle 100 miglia, quindi fuori dal contesto geografico di riferimento si è liberi di fare ciò che si vuole. Poi ci sono le versioni di poli-amore dove invece ci si permette di amare più persone, quindi coinvolgimenti emotivi multipli».
Essendo noi stessi animali, imparentati con le scimmie, è per noi geneticamente impossibile essere monogami?
«Siamo vicini agli scimpanzé e ai bonobo che sono appunto non monogami e anche dal punto di vista evolutivo i nostri apparati genitali si sono sviluppati proprio in un contesto di non monogamia. La forma del pene ad esempio è fatta in modo da “allontanare” lo sperma di un altro uomo favorendo la procreazione della propria specie. Diciamo che di base siamo non monogami, ma si tratta anche di una scelta. Non c’è nulla di sbagliato nell’esserlo. E’ una scelta che non deve essere data per scontata perché appunto non è l’unica. Sicuramente la genetica non influenza comunque il fatto che una persona possa essere monogama o non monogama».
La monogamia non è solo un bisogno fisico?
«No e i motivi possono essere vari. L’idea che il nostro partner debba completarci al 100% è quasi impossibile. Quindi può capitare di conoscere qualcuno maggiormente compatibile rispetto al nostro partner. Possono esserci anche problemi di coppia e quindi piuttosto che lavorarci e risolverli si preferisce guardare altrove. In questo campo è importante non generalizzare. Ogni storia è diversa perché le persone e il loro trascorso sono diversi».
Le relazioni monogame sono quindi la certezza di aver rinunciato a qualcosa e in alcuni rari casi la consapevolezza di non aver perso nulla. Un equilibrio che diventa sopravvivenza, un atto quasi eroico.
«La monogamia è una comunità i cui membri hanno perso la loro autonomia senza liberarsi della solitudine» (Simone de Beauvoir).