Minnuzze e olivette di Sant’Agata, un omaggio alla patrona di Catania Sant’Agata, il ricordo del suo martirio,
La giovane e bella Agata apparteneva a una famiglia benestante della città di Catania. La sua bellezza colpì il proconsole romano Quinziano che la chiese in sposa. La giovane aveva ancora solamente 15 anni, ma aveva già scelto di consacrarsi a Dio chiedendo i voti al Vescovo. Ferma nella sua decisione e devozione, rifiutò la proposta di matrimonio di Quinziano. Umiliato per questo rifiuto il proconsole la fece incarcerare e torturare. Le furono strappati i seni con enormi tenaglie e che dopo una visione ricrebbero. Fu condannata al rogo, ma Catania fu colpita da un terremoto. Agata fu allora portata in carcere dove morì il 5 febbraio del 251. Il suo corpo fu imbalsamato e avvolto in un velo rosso, simbolo della sua devozione, che si racconta abbia più volte fermato la lava che minacciata di distruggere la città.
Dal martirio di Sant’Agata è nato un dolce. Un omaggio alla Santa patrona della città tanto amata dai catanesi e non solo.
Il dolce catanese in passato era disponibile nelle pasticcerie e nei bar solo durante il periodo delle festività agatine. Oggi il dolce è entrato a far parte della pasticceria catanese come dolce tipico disponibile tutto l’anno.
Un dolce che ha anche “scandalizzato” alcuni. Pensiamo ad esempio alla frase di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo: «… Sembrava una profana caricatura di Sant’Agata, esibente i propri seni. Come mai il Sant’Uffizio, quando poteva, non pensò di proibire questi dolci?»
La ricetta delle minnuzze di Sant’Agata
Loredana Crisafi, fondatrice della Scuola di Cucina Myda a Catania, ci racconta la sua ricetta delle minnuzze.
«Sono delle cassatelle a base di pan di spagna, ricotta dolce, completate con pasta martorana e una velatura di zucchero fondente. Vengono infine rifinite con una ciliegina candita. La forma che viene data a queste cassatelle è quella di un seno per ricordare il martirio di Sant’Agata. Ed è proprio per questo che le chiamiamo “minnuzze di Sant’Agata” o “i seni di Sant’Agata”».
Ingredienti:
- Pan di spagna o bisquì
- 300 grammi di marzapane verde
- 500 grammi di ricotta
- 175 grammi di zucchero
- gocce o scaglie di cioccolato
- 1 kg di zucchero fondente
Procedimento
Stendere sottilmente il marzapane usando lo zucchero a velo al posto della farina. Tagliare con un coppa pasta dei cerchi di dimensioni adeguate per poter foderare le apposite formine. Con l’aiuto di un sac a poche riempire le formelle foderate di marzapane con la ricotta, precedentemente setacciata e zuccherata. A gusto aggiungere delle gocce di cioccolato. Tagliare dei cerchietti di pan di spagna non più alti di 1-1,5 cm e coprire la ricotta. Sformarle, porle su una gratella e lasciar riposare per circa 30 minuti in frigo. Sciogliere lo zucchero fondente e napparle. Completare con una ciliegina candita al centro di ognuna.
Ricetta olivette
Tante sono le storie legate alle olivette, al centro delle quali, accanto la figura di Sant’Agata si trova l’albero d’ulivo.
In un primo racconto, Sant’Agata inseguita dagli uomini del proconsole, fermatasi per riposare, vide apparire dal nulla un albero d’ulivo dove riuscì a ripararsi e cibarsi. In una seconda storia, Sant’Agata si sarebbe imbattuta in un albero d’ulivo sterile e quasi privo di vita. Al suo tocco l’albero iniziò a fruttificare.
Ingredienti:
- 1 kg di farina di mandorle
- 1 kg zucchero a velo
- 150 gr glucosio
- 120 ml di acqua
- 5 ml di colorante verde
- essenza di mandorla o vaniglia (a piacere)
Procedimento:
Amalgamare la farina di mandorle e lo zucchero. Aggiungere il glucosio, a piacere l’essenza, il colorante e l’acqua poca per volta. Lavorare l’impasto sino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Coprire con pellicola e lasciare riposare almeno 10 minuti prima dell’uso.