Migliaia di persone nelle mani del Capovara. Anche oggi processione ostinata?

È stata sola questione di fortuna o forse più per volontà di Sant’Agata se ieri sera non è accaduto niente a danno dei devoti agatini.
Claudio Consoli, il capovara, ha deciso lui di continuare la processione del giro esterno quando i devoti zuppi e con l’acqua alta fino alle ginocchia gli chiedevano di tagliare per via Garibaldi. Imperterrito Consoli ha deciso di rientrare in Cattedrale senza alterare il percorso.
Non è ancora dato sapere cosa deciderà di fare questo pomeriggio il Maestro del Fercolo. L’uscita sarebbe prevista per le ore 17.00 subito dopo la messa delle 16.00 ma ancora non è stata diffusa alcuna comunicazione ufficiale.
Le condizioni meteo sono pessime, il fercolo si muove male quando piove e la sicurezza dei devoti è in discussione come non accadeva da 40 anni.
Il punto è: perchè in una festa tanto popolare l’unico competente a decidere è il capovara? Non è il questore bensì un signore che nonostante la grande esperienza, al di fuori del 4 e 5 febbraio, gestisce un centro scommesse.
Abbiamo sacrificato le candelore in nome della sicurezza. I cerei, stamattina dentro la Cattedrale, apparivano danneggiati dopo aver preso tutta quell’acqua tenute posteggiate in piazza dei Martiri. Ora che si profila un rischio concreto all’orrizzonte si lascia tutto nelle mani di Consoli.
Facile per la chiesa che non si assume alcuna responsabilità anche se poi è l’unica che con la prosecuzione della processione sembra fruirne vantaggi.
La Curia che non ci mette un euro per la festa e anzi gestisce dall’esterno l’appalto della cera e riceve una moltitudine incotrollata di donazioni.
E a proposito di cera è noto che proprio il 5 febbraio è il giorno dei torcioni. Forse che per il Capovara è troppo difficile rinviare la processione?
Che motivo c’è di fare uscire per forza Sant’Agata?
L’Epurazione forzata (e di facciata) della processione di Sant’Agata