La Guardia Costiera conclude una maxi operazione di controllo sui prodotti della pesca importati dall’estero nell’operazione “Frontiere Tracciabili”.
A rischio la salute del consumatore che, spesso, acquista il prodotto ittico ignaro delle conseguenze gravose sul proprio corpo. Molti, infatti, i prodotti privi delle informazioni sulla provenienza e, addirittura, non idonei al consumo umano in quanto manchevoli dei necessari parametri di qualità e genuinità. A rischio anche il Made in Italy, che, al contrario, deve essere ben tutelato sia per il livello economico del paese sia per il sostegno degli operatori autoctoni.
“Frontiere Tracciabili” l’impegno della Sicilia Orientale
Con l’operazione messa in atto dalla Guardia Costiera, l’impegno di centinaia di uomini e donne della Sicilia Orientale(dalla provincia di Ragusa a quella di Messina) ha permesso una serie di controlli specifici sulla filiera ittica. Le indagini si sono concentrate, soprattutto, sui locali mercati ittici, grandi piattaforme logistiche di distribuzione, stoccaggio e deposito, dove si trova il prodotto proveniente dall’estero.
Verifica di igiene, qualità, tracciabilità
“Frontiere Tracciabili” come ci indica lo stesso nome si è focalizzata sulla verifica dei prodotti in base ai parametri di igiene, qualità e tracciabilità, al fine di dare garanzia su tutte le informazioni necessarie per la provenienza legale. Settecentocinquanta i controlli su tutto il territorio della Sicilia Orientale: 22 le sanzioni elevate, per un importo di 39 mila euro. Non solo sanzioni. Si contano, altresì, 23 sequestri per un dato complessivo di 2,3 tonnellate di pesce irregolare.
Controlli mirati: il dato è confortante
Gli illeciti riscontrati sul territorio, però, sono pochi: solo il 3% delle attività commerciali ispezionato risulta, infatti, non conforme ai parametri richiesti. Un dato confortante sia per la salute dei cittadini sia per il rispetto da parte degli operatori del settore, di adeguarsi alle direttive comunitarie e nazionali circa la tracciabilità, la conservazione e la commercializzazione.
300kg di pescato idoneo al consumo donati al Banco Alimentare
Nell’operato della guarda Costiera c’è anche la beneficenza. Il pescato sequestrato, a seguito di dichiarazione di idoneità al consumo umano da parte dei medici veterinari competenti, è stato devoluto in beneficienza ad enti caritatevoli, fra cui il Banco Alimentare di Catania. A quest’ultimo sono arrivati ben 300 kg di pescato, destinati alle mense solidali dei bisognosi. La Direzione Marittima di Catania, intanto, prosegue
i controlli nei ristoranti e nelle pescherie della Sicilia orientale.
G.G.