Settembre, ultimo mese dell’estate e primo mese dell’autunno: proprio in questo mese cade l’equinozio di autunno (il 22 o 23), momento particolare in cui la durata delle ore di luce e di buio è uguale su tutto il pianeta. Settembre – dal latino september, a sua volta da septem, “sette”, perché nell’antica Roma l’anno cominciava a marzo – porta con sè un significato particolare a partire dal proprio numero: è il nono mese dell’anno, e il numero 9 rappresenta la Trinità primordiale, che si suddivide per tre, formando i nove principi su cui si regge il cosmo. Inoltre, nove sono le sephiroth ebraiche e gli ordini angelici.
Ma il mese di settembre è molto importante anche nel calendario celtico e pagano: rappresenta il tempo di bilanci, la lenta discesa verso l’oscurità e dunque la morte della natura che si prepara alla rinascita.
Scopriamo insieme le festività principali: iniziamo con il Giorno della Vigna
Il vino sacro per i religiosi ed i pagani
Settembre è legato al ciclo annuale della vite, per la vendemmia. Proprio il 2 settembre si festeggia il Giorno della Vigna, un frutto che ha ricevuto dall’uomo la più grande venerazione tanto da dedicargli un protettore: Dionisio per i Greci e Bacco per i Romani.
Oltre ad essere sacro per tantissime religioni, il vino è un simbolo molto potete. Il vino è il frutto dell’annullamento dell’uva proprio come l’immortalità viene dall’annullamento del sè. In molti culti mistici il concetto di coppa di veleno viene associato all’idea del vino amaro.
Quando dentro di noi avviene un importante cambiamento, è come se l’anima fosse nata di nuovo. Questo passaggio è visto nell’uva che cambia in vino, in quanto grazie a questo cambiamento riesce a vivere e non marcire come sarebbe successo se fosse rimasta uva. Nelle religioni dell’antica Canarea, la vite era ritenuto un albero sacro e il vino, bevanda degli dei. Per gli ebrei la vite l’olivo sono due alberi messianici
Inoltre, pare che le antiche tradizioni identifichino l’albero di vita del Paradiso proprio come una vite. Questa appare nei Salmi e in numerosi libri della Bibbia come un bene particolarmente prezioso, simbolo di prosperità e amore di Dio che unisce cielo e terra.
Infine, i celti ne riconoscevano il valore adoperando il vino esclusivamente nelle cerimonie.
E.G.