In un momento così delicato unire le forze ed adoperare ogni risorsa è fondamentale per tornare quanto prima alla quotidianità. Per questo motivo, l’Aiop ribadisce alla Regione la volontà di mettere a disposizione per la campagna di vaccinazione i suoi 54 ospedali di diritto privato del sistema sanitario regionale
L’intento è di dare un contributo concreto alla somministrazione del siero e ridurre i disagi e le lunghe code negli hub affrontati nelle ultime ore dai cittadini, come riportato stamattina con allarme da tutti i quotidiani regionali.
«Il 17 febbraio avevamo già offerto, con una nota ufficiale inviata all’assessore alla Salute Ruggero Razza, la disponibilità delle nostre strutture a essere inserite nel piano vaccinale come centri di somministrazione. Siamo consapevoli che in momenti emergenziali e difficili, come quello attuale, ciascun cittadino ed imprenditore debba fare la sua parte», afferma il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo.
«La rete degli ospedali privati, che fa parte a tutti gli effetti del Sistema sanitario regionale. Ha, infatti, tutti i requisiti per operare in sicurezza e contribuire a una reale accelerazione delle vaccinazioni per consentire di uscire al più presto dall’incubo Covid e fare ripartire la nostra economia. In diverse regioni italiane, anche alla luce delle indicazioni formulate dal presidente nazionale di Aiop, Barbara Cittadini, gli ospedali privati sono stati coinvolti nella campagna vaccinale. Per cui, auspichiamo che al più presto anche l’Aiop Sicilia possa coinvolta con le sue strutture nel piano vaccinale della nostra regione».
L’Aiop nazionale, nel condividere le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla “necessità di accelerare il piano per le vaccinazioni”, sottolinea la presidente Barbara Cittadini: «La nostra rete di strutture radicate in maniera capillare su tutto il territorio nazionale è a disposizione come componente del Sistema sanitario nazionale ad incrementare il numero di vaccini da somministrare quotidianamente. Come affermato da Draghi, tutte le strutture disponibili, pubbliche e private del Sistema sanitario nazionale, devono essere pronte per dare il proprio contributo nella lotta alla pandemia. Ci sentiamo già coinvolti, in qualità di componente di diritto privato del Ssn dal punto di vista professionale e deontologico».
«Riteniamo, dunque, -conclude Cittadini- che un nostro maggiore coinvolgimento possa servire per aiutare attivamente l’immediata ripartenza del Paese».
E.G.