«Il precedente direttore operativo di Riminicomix e la direzione non collaborano più – prosegue Algozzino – ma lui ha deciso, detenendo le chiavi di accesso dei Social relativi (quindi pagina Facebook, Instagram e addirittura sito dedicato) di fare volutamente caos dichiarando da mesi delle date false per quella che sarebbe stata la prossima edizione di un Festival di cui lui non fa più parte, inviando mail a espositori, rispondendo alle domande dei visitatori, dichiarando costantemente il falso col puro scopo di annebbiare la situazione. Nonostante tutto, da quella stessa pagina, a parte cambiare ogni tanto l’immagine di copertina con le fatidiche date errate, non è mai arrivato un vero annuncio di un luogo, di un ospite o di altro. E direi che ormai c’è poco da difendere.
«In realtà era già molto facile all’epoca rendersi conto della “burla”, perché a domande specifiche sulla logistica le risposte non arrivavano mai, e già da mesi il Comune Di Rimini ha dichiarato le giuste date dedicate al Festival e soprattutto alla sua location storica, ovvero Piazzale Fellini. Capirete però che non tutti si prendono la briga di fare domande o andare a indagare, e se leggi sulla pagina che hai sempre seguito che le date saranno quelle, ci credi. E non solo ci credi, ma insisti anche con chi ti dirà che invece le date sarebbero altre, ed è quello che successo».
«Il nuovo direttore operativo è infatti Alberto Brambilla, e a un suo “modesto” annuncio su un Gruppo legato alla manifestazione si è visto addosso una Shitstorm di una enormità imbarazzante, dove una parte della gente può essere giustificabile perché, in fondo, per loro era normale dare fede a quelle che sembravano le voci ufficiali, ma la parte più ignobile è stata invece relativa a determinati gruppi affiliati alla precedente direzione, che avendo anche ruoli specifici e riconosciuti hanno anche loro fatto confusione il più possibile, arrogandosi una verità assoluta, consapevoli della loro stessa influenza. Gruppi che però all’arrivo dei primi comunicati del Comune hanno iniziato guarda caso a stare zitti, in un fragoroso silenzio che li ha contraddistinti da quel momento in poi».
«Ma la valanga era stata ben avviata, e capirete che non è facile organizzarsi a Rimini a luglio, quindi è innegabile che questa storia abbia creato un danno a chi invece ha sempre portato avanti la manifestazione, e che fino a ieri ha ricevuto telefonate da parte di visitatori che volevano avere certezza delle date. Il bello è che oltre alla confusione, meme e molto altro, ho letto anche serissime teorie del complotto di una ridicolaggine unica», conclude il fumettista.
Ad ogni modo la manifestazione, dopo due anni di stop, accoglierà numerosi ospiti, attività, spettacoli, masterclass, vantando anche due preziose firme sul proprio manifesto raffigurante Diabolik ed Eva Kant sul lungomare di Rimini: Giulia Massaglia e Stefania Caretta. Uniche disegnatrici donne ad aver lavorato sulla serie regolare dal 1963, ad oggi sono le autrici del Grande Diabolik che troviamo in edicola.