Una figura eterea sbuca tra le nuvole del cielo siciliano. Somiglia ad un donna, figlia della mitologia e diventata eterna grazie al pennello di uno dei pittori simbolo del Quattrocento e dei legami con la corte medicea.
L’astrofotografa Marcella Giulia Pace ha immortalato con un teleobiettivo una nuvola che fluttuava nel cielo siciliano, ricordando la “Venere di Botticelli”.
«Era una di quelle giornate – racconta all’AGI – in cui il cielo attirava l’attenzione con varie formazioni particolari di cirri (Uncinus, Fibratus e Vertebratus), sparse soprattutto ad ovest. L’est invece era più sgombro. Io mi trovavo nella mia casa nella campagna modicana, nella Sicilia sud-orientale e guardando proprio ad est, ecco un cirro (Cirrus Intortus) che, tra l’altro, persistette in cielo per circa 30 minuti. Poiché i cirri sono nubi che si sviluppano ad altezze molto elevate, non mi ha sorpreso vedere la stessa formazione ripresa anche da altri posti in Sicilia Sud Orientale.
«Io sono anche particolarmente prona alla ‘pareidolia’, che è l’esigenza, quasi la necessità, di riconoscere immagini antropomorfe su oggetti, pietre, nuvole. Poi un amico, Mario Occhipinti, ha sovrapposto al mio scatto la Venere originale del Botticelli, così da avere un confronto immediato delle due figure» , conclude Marcella Giulia Pace all’AGI.